E’ una patologia spesso non riconosciuta con conseguenze gravi, perché si presenta con sintomi aspecifici e non chiari. Può essere etichettata come una patologia “astuta ed ingannatrice”. Che cos’è? è una condizione clinica causata dall’ostruzione di uno o più rami dell’arteria polmonare (simile a quello che succede nell’infarto cardiaco, dove il ramo interessato può essere una arteria del cuore coronarie). Nella maggior parte dei casi, l’embolo parte dalle gambe o dall’addome per giungere al polmone, ostruendo uno o piu’ di un vaso. Si registrano circa 100 casi su 100000 abitanti ogni anno, con un tasso di mortalità del 30%.
I fattori di rischio sono molteplici: anomalie congenite della coagulazione; prolungata immobilizzazione in seguito a fratture, interventi chirurgici, gravidanza, viaggi di lungo raggio; obesità, varici venose; fumo e contraccettivi orali (un tandem pericoloso).
La prevenzione consiste nell’eliminare o ridurre i fattori di rischio, ad esempio, in viaggio non stare a lungo seduti, dopo ogni intervento o frattura o gravidanza seguire le indicazioni terapeutiche dei medici (terapia con eparina), calze elastiche, niente fumo.
I sintomi sono: fame d’aria e/o difficoltà a respirare (dispnea), dolore toracico continuo o intermittente con tosse senza febbre, gonfiore e rossore con dolore alle gambe, in particolare al polpaccio, battito del cuore accelerato. E’ bene ricordarsi che spesso sono sintomi lievi sfumati e non difficilmente spiegabili, inquadrabili e persistenti.
Come confermare i sospetti? Recarsi dal medico curante o meglio andare al pronto soccorso per un’attenta e migliore valutazione dei sintomi e approfondimento diagnostico con esami più specifici (d-dimero, emogasanalisi, ecg ed eco arti inferiori). In caso di alta probabilità della patologia è consigliabile effettuare ecocardiogramma e TAC al torace per confermare il sospetto. Le cure per ridurre le complicazioni e la morte ci sono e consistono nella terapia trombolitica e anticoagulante.