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La Griffonia è la pianta del sano buon umore
La natura può essere un ottimo coadiuvante nelle situazioni ansioso-depressive e nelle astenie psichiche
di Diego Fabra -

I disturbi dell’umore hanno certamente una genesi complessa e la loro interpretazione richiederebbe uno sforzo notevole per comprendere quanto vadano “letti” prima di essere rimossi. In generale, in un organismo sano, hanno il valore di un indicatore, un po’ come la spia dell’olio o dell’alternatore nella nostra auto: allorquando compaiono è il momento giusto per rivolgersi al tecnico della situazione. Infatti molto spesso noi medici vediamo il paziente sotto la spinta urgente di un sintomo somatico o psichico, magari dopo anni di trascuratezze: l’ansia spinge a cercare aiuto. In questi casi il medico attento sa che è il momento giusto per introdursi delicatamente nella vita del paziente e correggere gli stili di vita errati, o magari consigliare il supporto di un counselor o di uno psicoterapeuta. Quando lo stato di disagio è tale da oscurare il piacere di stare al mondo, il medico si vede sovente costretto a somministrare farmaci per lenire una sofferenza che rischia di far concentrare troppo l’attenzione sul sintomo e non sulle cause che lo hanno prodotto. Un ottimo aiuto nelle situazioni ansioso-depressive, nelle astenie psichiche, nella ruminazione di pensieri negativi su sé e sul mondo, viene dalla natura. 
Esiste un aminoacido, il triptofano, che si trova in un punto strategico nella trasmissione dei segnali dell’umore. È il precursore naturale della serotonina, cioè di quella sostanza che fa da mediatore antidepressivo e psicoregolatore. Lo si trova in natura in una pianta, la Griffonia simplicifolia, appartenente alla famiglia delle Leguminose, originaria delle regioni tropicali dell'Africa centro-occidentale, diffusa soprattutto in Ghana, Costa d'Avorio, Togo. Studi sull’uomo hanno dimostrato che la Griffonia è implicata nella regolazione dell'umore, del senso di fame e del sonno: infatti la serotonina è, a sua volta, un precursore della melatonina, la cui concentrazione è determinante per la fisiologia del sonno e per la regolazione del ciclo sonno-veglia. Il suo uso in fitoterapia ha apportato notevoli vantaggi, soprattutto per la delicatezza della correzione dei disturbi. Infatti non si comporta come gli antidepressivi di sintesi chimica, alterando lo stato generale con fastidiosi effetti collaterali, ma corregge delicatamente e in modo fisiologico, cioè naturale. 

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