Durante l’estate aumentano notevolmente per la donna le possibilità di sviluppare infiammazioni delle zone intime e disturbi connessi, per la maggiore presenza di situazioni e comportamenti a rischio.
“La carenza igienica dei bagni pubblici, l’uso di docce in spiaggia non adeguatamente disinfettate, abitudini scorrette come quella di tenere il costume bagnato a lungo, di fare uso di salvaslip o di assorbenti interni durante il bagno a mare o in piscina senza cambiarli per ore, di deodoranti intimi o di detergenti non adeguati, di biancheria sintetica colorata e di indumenti attillati, sono alcune delle cause che, soprattutto in questo periodo dell’anno, possono favorire lo sviluppo di infezioni vaginali da candida o da trichomonas e da batteri, provocando bruciori, prurito e perdite vaginali maleodoranti”.
A rivelarlo è il Dottor Rosario Graziano, specialista in Ostetricia e Ginecologia . “Tuttavia - prosegue - le infezioni vaginali possono insorgere anche attraverso rapporti sessuali con partner infetti, acqua infetta, carenza di estrogeni (tipica della menopausa), l’uso di contraccettivi orali o di spirale intrauterina”.
In presenza dei disturbi prima accennati cosa bisogna fare? “Innanzitutto parlarne con il ginecologo, il quale attraverso una visita potrà diagnosticare il tipo d’infezione e prescrivere la terapia più adeguata, che può essere somministrata sotto forma di ovuli, creme vaginali e compresse orali”, precisa il Dott. Graziano che sottolinea: “Condizione fondamentale per l’efficacia della cura è che la terapia venga seguita anche dal partner”.
Tuttavia, per prevenire e per evitare le recidive dei processi infiammatori è fondamentale l’adozione di alcune regole comportamentali.
“Innanzitutto occorre eseguire una scrupolosa igiene intima. – sottolinea lo specialista - È importante lavarsi una - due volte al giorno, usando un detergente delicato e, più spesso, quando si è a mare o in piscina, per rimuovere i residui di cloro, di sabbia e la sudorazione e ridurre il rischio d’infezioni. Lo stesso vale durante le mestruazioni. Ma attenzione: l’igiene intima dev’essere accurata, senza però cadere nell’eccesso di pulizia che altrimenti altererebbe il pH vaginale, esponendo alle infezioni”.
Il lavaggio deve riguardare solo le parti intime esterne (sono sconsigliate le lavande vaginali a cui si può far ricorso, al massimo, una volta al mese), avendo cura di eliminare bene l’umidità con un asciugamani pulito.
“E’ importante – precisa lo specialista - che anche il partner rispetti una corretta igiene intima, condizione basilare per il contenimento delle infezioni, insieme all’uso del preservativo”.
In assenza di comfort, come capita quando si è a mare, per l’igiene intima si può ricorrere all’uso di salviettine usa e getta, preferibilmente non profumate e senz’alcol perché “la vagina ospita un insieme di batteri utili che garantiscono la difesa dalle infezioni esterne e il cui equilibrio va rispettato”, afferma Graziano.
E’ per questo che è opportuno scegliere detergenti per l’igiene intima che tengano conto dei livelli di pH naturale della vagina, riducendo il rischio d’infezioni.
“Nelle operazioni di detersione delle parti intime (ma anche quando si utilizza la carta igienica) è opportuno – raccomanda lo specialista - procedere dalla vagina verso l'ano, e non viceversa, per evitare che batteri e residui lasciati dal transito delle feci possano infettare la vagina o le vie urinarie e favorire la formazione di cistiti e vaginiti”.
Durante i bagni a mare o in piscina, inoltre, si raccomanda di cambiare spesso il proteggi slip o l’assorbente interno (che non va tenuto più di 4 ore consecutive). “Il contatto prolungato di sangue mestruale residuo con le mucose vaginali – spiega il dottore – può favorire lo sviluppo di un ambiente batterico nocivo”. Per la stessa ragione, è preferibile evitare di tenere addosso il costume bagnato troppo a lungo. Analoga precauzione viene raccomandata per i bambini, nei confronti dei quali si invita alla massima attenzione se devono avvalersi dei bagni pubblici (coprire il wc con apposite protezioni per evitare il contatto con il corpo e fare uso di ciabatte quando si entra nelle docce). Si consiglia, inoltre, di lavare le mani prima di qualsiasi contatto con la vagina; di utilizzare slip comodi (preferibilmente bianchi) e di cotone al 100 per cento, piuttosto che perizoma e fibre sintetiche che favoriscono lo sfregamento e quindi lo sviluppo di micosi; cambiare quotidianamente la biancheria intima e lavarla accuratamente; evitare d’indossare jeans o capi attillati perchè favoriscono le irritazioni; non usare deodoranti nelle zone intime, nel tentativo di nascondere il cattivo odore provocato da una possibile infezione in atto, che è opportuno comunicare al medico. “La prevenzione delle vaginiti e delle cistiti – raccomanda lo specialista – va fatta anche a tavola, bevendo molta acqua (almeno due litri al giorno) per depurare e disintossicare l’organismo, assumere alimenti ricchi di fermenti lattici come lo yogurt per potenziare le difese immunitarie e seguire un’alimentazione sana ed equilibrata”.
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