Da alcuni anni a Palermo l’Ospedale Civico ha riunito in un’unica struttura il punto nascite e la neonatologia, fino ad allora dislocati tra l’Ospedale Civico (che ha rappresentato da sempre una tra le più grandi realtà siciliane di Ostetricia e Ginecologia) e l’Ospedale dei Bambini. Questo importante cambiamento consente il passaggio diretto dalla sala parto alla terapia intensiva neonatale per tutte quelle situazioni che presentano delle difficoltà, come, ad esempio, le nascite premature.
La nuova struttura è molto accogliente, si caratterizza per nuovi arredi e attrezzature di rianimazione e prevede all’interno del reparto di neonatologia, diretto da alcuni mesi dal dott. Marcello Vitaliti, l’UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) che dispone di 16 posti letto, di cui 8 di terapia intensiva e 8 di semintensiva. “Tra le particolarità dell’Unità operativa di Neonatologia - afferma il dott. Vitaliti - vi è l’ipotermia cerebrale, una tecnica che si utilizza nei bambini asfittici sin dalla nascita e che riesce nelle forme lievi e moderate a dare buoni risultati, alle volte anche brillanti. Attraverso un’apparecchiatura si monitora in modo continuo l’attività cerebrale del neonato sia in situazioni gravi che in quelle meno gravi che necessitano di una valutazione più approfondita”.
Altra peculiarità del reparto è lo studio dell’azione analgesica dello zucchero e del latte materno rispetto alle diverse procedure dolorose nei confronti del neonato. Tale interesse nasce dal fatto che il neonato (e anche il feto), già a 20 settimane, percepiscono il dolore, non mostrando segni visibili.
Infine, come riferisce il dott. Vitaliti, per lui è molto importante il team ovvero un gruppo di lavoro rivolto verso il fare per crescere professionalmente. La costruzione di una leadership fatta di compattezza, di fatti più che di parole ed in cui ognuno dà il proprio contributo, finalizzata a costruire la credibilità del reparto, elemento fondamentale per far sì che le persone si possano affidare.
Quindi, una politica di sensibilizzazione verso il personale medico ed infermieristico, che sia fortemente motivante e che tenga conto della tipologia del reparto e delle difficoltà con cui ci si confronta: l’emergenza da un lato ed il rischio di burnout degli operatori dall’altro. Una sensibilizzazione che deve anche prendere in carico le ansie, le paure e la stanchezza dei genitori dei neonati ricoverati. “In tal senso - conclude il dott. Vitaliti - è auspicabile la figura dello psicologo che possa, inoltre, fungere da mediatore tra i genitori, i medici e gli infermieri e che possa anche occuparsi dei vissuti, alle volte contrastanti e depressivi, del personale”. E ancora, le prospettive future prevedono la formazione del personale rivolta a fortificare quelle competenze indispensabili per la figura del neonatologo e, quindi, per favorire da un lato un’autonomia diagnostica ecografica (ecocerebrale, ecografia delle anche, ecc...), per evitare la continua richiesta di consulenze estern, che potrebbero invece rappresentare la specificità di particolari situazioni, e dall’altro affinare le competenze relative alla tecnica di ipotermia cerebrale.
In ultimo, ci si intende muovere per attivare una rete che da Palermo a Trapani possa consentire a tutti i neonati con difficoltà alla nascita e secondo particolari criteri di raggiungere entro seiore l’UTIN dell’Ospedale Civico di Palermo.
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