SANITA’
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I
tumori al seno o alle ovaie
sono tra i più temibili e pos-
sono presentarsi in qualsiasi
momento, anche se il loro
esordio resta potenziale fin-
ché non interviene un fattore
scatenante. Da questi mali,
non ne sono immuni neanche
le star, tra cui Angelina Jolie.
Quest’ultima, avendo scoper-
to una familiarità con questi
tumori grazie all’accesso ad
un test specifico sui geni Brca,
(Breast Cancer Susceptibility
Protein-Proteina di suscettibi-
lità al cancro della mammella)
ha deciso di eradicare il po-
tenziale esordio, operandosi
ai suoi seni e alle sue ovaie.
Tale decisione ha sollevato un
dibattito molto intenso sia per
la radicalità della decisione
sia per la necessità di trovare
un modo che estenda le stesse
possibilità avute dall’attrice
anche a chi non ne possiede le
risorse economiche. Un cam-
panello d’allarme naturale
esiste ed è costituito, infatti,
dai geni Brca che sono noti
come soppressori tumorali e
che impediscono l’insorgenza
di queste patologie. Tali geni
funzionano fino a quando non
interviene una mutazione, per
cui la funzione dei geni Brca
è compromessa e alla cellula
viene a mancare un meccani-
smo di controllo. Si sviluppa,
in questo modo, un rischio
maggiore di accumulare mu-
tazioni che non sono ripara-
te, favorendo l’insorgenza del
tumore. La mutazione Brca si
riscontra nel 15% circa delle
pazienti, mentre il rischio di
sviluppare il tumore ovarico
è del 39-46% con una muta-
zione Brca1 e del 10-27% con
una mutazione Brca2, rispet-
to all’1,8% della popolazione
generale. Si quantifica che la
mutazione Brca comporti un
aumento del rischio di tumore
ovarico fino al 46% e sia pre-
sente nel 15-25% delle pazien-
ti. Si possono prevenire anche
per le donne che non hanno le
risorse dell’attrice americana?
In realtà, l’accesso allo stesso
test eseguito dalla Jolie sarà
garantito in Italia a tutte le
pazienti con tumore ovarico
sull’intero territorio naziona-
le. Si prevede che il servizio
sia rapido e di alta qualità dia-
gnostica e, in caso di risposta
positiva, questo sarà offerto
alle famiglie delle pazienti
una consulenza per valuta-
re l’opportunità di sostenere
lo stesso esame. È partito,
di recente, il primo servi-
zio nazionale che, sviluppato
dal Policlinico Universitario
‘Agostino Gemelli’ di Roma,
permette di accedere al test
molecolare Brca con tempisti-
che brevi. Una piattaforma on
line consentirà agli oncologi
italiani che ne fanno doman-
da, di ottenere l’esito del test
molecolare in 3 settimane.
Così, s’identifica precocemen-
te l’eventuale mutazione dei
geni Brca, risparmiando circa
5-8 mesi, e si favorisce una
migliore gestione del tumore
ovarico, mettendo in atto l’e-
ventuale terapia personalizza-
ta con i nuovi farmaci mirati. Il
processo si svolgerà in quattro
fasi e vedrà la paziente al cen-
tro delle cure. Quest’ultima
sarà sostenuta dall’oncologo e
dal responsabile del laborato-
rio d’analisi, con l’intervento
del corriere clinico espresso.
Nella prima fase, l’oncologo
del centro ospedaliero in rete
si collega alla piattaforma
online e inserisce i dati della
paziente, indicando la data in
cui ritirare il campione da ana-
lizzare entro 72 ore dall’invio
della richiesta. Nella seconda,
si rileva il prelievo di sangue,
mentre nella terza intervie-
ne il corriere clinico espresso
che riceve una comunicazione
automatica della richiesta. A
questo punto, il corriere ritira
i campioni da analizzare dal
Centro oncologico e li conse-
gna al laboratorio di diagno-
stica molecolare del Gemelli.
Nella quarta e ultima fase,
l’oncologo che ha eseguito la
richiesta può visionare e sca-
ricare i risultati dell’analisi
direttamente dalla piattafor-
ma online. Il direttore del di-
partimento per la Tutela della
salute della donna, della vita
nascente e dell’adolescente
e direttore dell’Unità opera-
tiva complessa di Ginecologia
Oncologica del Gemelli, Gio-
vanni Scambia, ha dichiarato:
“Il test genetico Brca riveste
un’importanza fondamentale
nella gestione del tumore ova-
rico. È, infatti, consigliato per
le donne con una storia clini-
ca o familiare sospetta, anche
se il 40% circa delle pazienti
con una mutazione Brca può
non avere una documentata
e rilevante storia familiare di
carcinoma ovarico. Per questo
motivo, esprimiamo soddisfa-
zione per aver sviluppato al
policlinico Gemelli una piatta-
forma che permette di acce-
dere al test molecolare Brca
con tempi brevi ed elevata
qualità diagnostica. Si tratta
di un importante passo avan-
ti per gli operatori sanitari e
soprattutto per tutte le don-
ne italiane che si trovano ad
affrontare questa importante
sfida contro il tumore ovari-
co. La nuova piattaforma ha
importanti risvolti prognostici
e facilita un eventuale inter-
vento tempestivo con ade-
guate misure di prevenzione
o terapeutiche”. Il carcinoma
ovarico è l’ottavo tumore più
diffuso fra le donne, con 230
mila nuove diagnosi ogni anno
nel mondo. Nel 2014, in Italia
si sono registrati quasi 6 mila
nuovi casi, circa il 3% del tota-
le dei tumori diagnosticati tra
le donne e i dati dimostrano
che, nel corso della vita, un’i-
taliana ogni 74 sviluppi questa
neoplasia.
Francesco Sanfilippo
www.nellattesa.it
Il
test anticancro
di “
Angelina Jolie
”
sarà disponibile e più rapido anche in Italia