La scienza aiuta. Nel caso di problemi che coinvolgono larghe parti della popolazione, che fanno scadere la qualità di vita o che creano invalidità (con grave compromissione della spesa sociale ), diventa davvero importante qualsiasi piccolo passo che la scienza compia. 
Malattie come l'osteoporosi, ad esempio, rappresentano un prototipo. E' una condizione diffusa, che fino a un trentennio fa portava ogni medico giudizioso ad allargare le braccia, in segno di impotenza. 

Costituisce condizione che, in stadi particolarmente avanzati, porta a invalidità totale, e per questo diventa una piaga sociale. Nell'ultimo trentennio la scienza ha fatto chiarezza sui meccanismi più segreti della salute dell'osso, e ha proposto una quantità di rimedi e soluzioni davvero incoraggianti. In teoria, ma solo in teoria, nessuno dovrebbe più andare incontro a fratture e lesioni patologiche. Dico in teoria, perché non basta avere la pillola o l'iniezione che ci rende forti, se non si ha consapevolezza che in questo, come in tanti altri problemi, è lo stile di vita che deve cambiare in bene. 

Spesso, quando propongo a persone di una certa età e con tanti acciacchi di iniziare corsi di ginnastica dolce, o di nuoto in piscina, vengo guardato male. Ma come, non si è capito ancora che il movimento è salute a 10, a 30 e a 80 anni? Nessuno si senta escluso, per favore, come nessuno si senta escluso dal dovere, confermo, il dovere di scegliere un'alimentazione sana e controllata. Svuotate i carrelli della spesa all'ingrosso, vi prego. Mangiate un po' meno, che sarà sempre troppo… 

Scegliete la spesa al dettaglio, fatta là dove il negoziante meriti fiducia. Dedicate tempo a cucinare e a mangiare con calma i cibi semplici e buoni. Soprattutto quelli che sono di provenienza sicura. Non imitate l'America, la Germania o la Cina. Noi italiani, come si mangiava nella società rurale di un tempo, siamo i migliori, almeno a tavola. La nostra battaglia sociale per una vita sana richiede, però, sempre un tempo da dedicare a se stessi.