anno 4
n. 45
7 dicembre 2009
sommario



PRIMA
- EDITORIALE
Natale di crisi, Natale di cuore (di Michele Guccione)

pag. 2: SOLIDARIETA’
-
Una “casa” per restituire il sorriso ai piccoli emarginati (di Franca Barra)

pag. 3: MEDICINA
-
Le orecchie a sventola si possono correggere con l’otoscopia (di Roberto La Monaca)

pag. 4:  MEDICINA
-
La prostatite, patologia urogenitale con diversi quadri clinici  (di Giuseppe Lauria)

pag. 5: MEDICINA
- Prostatite: diagnosi, complicanze, ripercussioni e terapie  (di Giuseppe Lauria)

pag. 6: AMBIENTE
-
Trent'anni di Area marina protetta ad Ustica(di Aldo Messina)
- Consigliati

pag. 7: RUBRICHE
-
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pagina 3 - MEDICINA
Le orecchie a sventola si possono correggere con l’otoscopia
di Roberto La Monaca - Chirurgo plastico - info@robertolamonaca.com
Le cosiddette orecchie a sventola possono essere corrette a qualsiasi età mediante un’operazione di otoplastica.
L'otoplastica è l'intervento che viene realizzato per correggere le orecchie a sventola - dette anche prominenti - al fine di riposizionarle in una posizione più corretta e di creare una piacevole morfologia del padiglione auricolare. Nella normalità, le due orecchie non sono mai esattamente uguali e simmetriche e, pertanto, anche l'intervento chirurgico difficilmente consentirà di realizzare questa opzione.
L'intervento non ha alcuna ripercussione sull'udito.

Dopo l’operazione non residuano cicatrici visibili, perché sono situate nel solco retroauricolare, nelle naturali pieghe dell'orecchio.
Il tipo di anestesia, i tempi di degenza, la frequenza delle medicazioni, l'epoca della rimozione dei punti, dipendono dal singolo caso clinico e dalla tecnica impiegata.
Il risultato è soddisfacente fin dai primi tempi, anche se alterato dall'inevitabile gonfiore post-operatorio che, però, regredisce nei giorni successivi. 

A seconda delle necessità, può essere opportuno intervenire su entrambe le orecchie, oppure su una sola e la tattica chirurgica può differire sui due lati. L'intervento è spesso effettuato anche sui bambini a partire dai cinque - sei anni di età.
Le cicatrici sono generalmente nascoste sulla faccia posteriore del padiglione auricolare, rivolte verso il cranio, anche se, talvolta, può rendersi necessario intervenire in modo da lasciare qualche cicatrice, per la verità di fatto assai poco visibile, sulla faccia anteriore del padiglione stesso.

L'operazione può essere realizzata in anestesia locale, semplicemente rendendo insensibile il padiglione auricolare con punture locali o, eventualmente, in anestesia locale con sedazione, cioè iniettando anche dei farmaci per via endovenosa al fine di tranquillizzare il paziente. Nei bambini più piccoli può essere necessario ricorrere all'anestesia generale.

L'operazione consiste nell'asportazione di una piccola ellissi di cute dalla faccia posteriore del padiglione auricolare e nel successivo rimodellamento e riposizionamento della cartilagine auricolare. Ciò può essere ottenuto indebolendo la cartilagine con strumenti particolari, o con il bisturi e fissando la cartilagine nella nuova posizione con numerosi punti.
L'intervento su entrambe le orecchie dura circa due ore.
Al termine viene realizzata una medicazione modicamente compressiva, tipo turbante, con cortisonici.

In alcuni casi l'orecchio può ritornare, seppure parzialmente, in posizione prominente rispetto a quanto ottenuto con l'intervento: in tale eventualità, può essere opportuno effettuare una correzione secondaria, generalmente in anestesia locale.
Il risultato è generalmente stabile nel tempo con buona soddisfazione dei pazienti operati e del chirurgo. In alcuni rari casi può essere necessaria una correzione secondaria a distanza di almeno tre mesi.

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