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Nuove metodologie di contrasto anti-infezioni ossee

Annualmente almeno 28mila sono le nuove infezioni croniche d’interesse ortopedico, 32 per 100.000 abitanti. Sono 138.000 i pazienti censiti con questa problematica e, ogni anno, 85.000 persone tra pazienti e stretti familiari sono coinvolti, in pratica il problema è toccato direttamente da poco meno di 1.000.000 di persone in Italia. Il costo per la cura di queste patologie che sono complesse è elevato, impegnando oltre il 32% del budget dell’intera ortopedia italiana. I pazienti con infezioni ossee croniche sono prevalentemente giovani e, nell’economia sociale, sicuramente rappresentano un problema più significativo rispetto a quello di una persona anziana con problemi artrotici. L’osteomielite è un’infezione particolarmente grave che interessa l’apparato osteo-articolare sostenuta generalmente dallo Stafilococco Aureo. Essa è la manifestazione più grave delle infezioni che possono verificarsi a danno della struttura scheletrica. Non è una patologia nota alla collettività e risulta spesso sottovalutata a causa del suo decorso molto lungo per cui troppe volte la diagnosi non è precisa e la terapia altrettanto. L’osteomielite può conseguire a esposizioni di gravi fratture, ma ancora molti sono i casi contratti in sala operatoria, in Italia circa 15.000 ogni anno. Adesso, ci sono appositi reparti, dedicati al trattamento delle complicanze settiche, tra cui queste post-chirurgiche. È importante che le famiglie siano informate su quali sono gli Hub di riferimento per la cura delle infezioni osteoarticolari. Per questo, di recente, è stato organizzato un incontro relativo al tema delle linee guida per il trattamento delle infezioni osteoarticolari e sui nuovi indirizzi in protesi dell’anca. In quest’ultimo, sono stati presentati i dati più aggiornati quali protocolli medico-scientifici recenti, casi clinici e, in esclusiva, le più attuali novità protesiche anche in fase di validazione. Le attuali terapie consentono di migliorare la diagnosi delle infezioni osteoarticolari, di ottimizzare i costi per la cura e infine le nuove prospettive delle biotecnologie in Ortopedia e Traumatologia consentono la rigenerazione tissutale ed evitano in molti casi le amputazioni. L’U.o.c. Chirurgia Ortopedica Riparativa (COR) del “Gaetano Pini” è uno degli Hub nazionali, per prime e seconde opinion relative alle patologie in oggetto, istituendo un percorso facilitato e privilegiato per i soggetti affetti da complicanze ossee ed articolari, anche con impiego di collegamenti di telemedicina. Presso il C.o.r. del Pini è stata messa a punto la classificazione Non-union scoring system (Nuss) che è usata in 14 Paesi e che ha avuto notorietà su riviste di settore come Orthopedics, Injury e, più recentemente, The journal of bone & joint surgery. Questa classificazione considera la persona nel suo complesso, non si limita all’esame della radiografia o dell’osso ma prende in esame anche le comorbidità. Su questa classificazione è stato sviluppato uno specifico algoritmo di trattamento che indirizza la strategia di cura e ne valorizza la sostenibilità economica. Con le biotecnologie si possono eseguire interventi chirurgici di alta specializzazione che salvano gli arti e debellano le infezioni grazie anche alla cosiddetta Cit (camera biologica indotta), messa a punto al C.o.r., ripristinando la ripresa funzionale degli arti stessi.
Prof. Giorgio Maria Calori
Presidente ESTROT
Primario C.O.R. Ospedale Gaetano Pini Milano

di Prof. Giorgio Maria Calori

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