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Si scrive “HTA”, ma si legge corretto utilizzo delle risorse sanitarie

La situazione economica italiana, caratterizzata da una scarsa disponibilità di risorse, si scontra con una necessità del Sistema Sanitario Nazionale di far fronte ad un invecchiamento costante della popolazione con conseguente crescita dei costi a questo associati. Questo impone che le decisioni di politica sanitaria siano a tutti i livelli “informate” e “consapevoli” circa le implicazioni cliniche, economiche, legali e organizzative. Ciò è inerente all’adozione di una tecnologia sanitaria, ove per tecnologia intendiamo un’apparecchiatura elettromedicale (per esempio TAC o RM), una terapia farmacologica, delle procedure mediche, dei percorsi clinico-assistenziali specifici per determinate patologie. È proprio questa la “materia” dell’HTA cioè una valutazione delle “tecnologie” che tiene presente gli aspetti della sicurezza, della efficacia clinica, dei risultati della valutazione economica, degli aspetti etici, degli aspetti organizzativi ed anche degli aspetti sociali e medico-legali. Tutti questi aspetti costituiscono i “domini” dell’Health Technology Assessment.
Per rispondere a queste esigenze, dagli anni ‘90 ad oggi il valido supporto è dato dall’Hta (Health Technology Assessment), una metodologia che purtroppo ancora non trova omogenea diffusione sul territorio italiano.
ll Sistema Sanitario Nazionale, però, sta investendo nell’Hta, definendola lo strumento adatto a compiere scelte consapevoli, che permettano ai decisori sanitari di utilizzare al meglio le risorse disponibili per garantire il migliore trattamento sanitario possibile al paziente e il suo miglior accesso alle cure.
Per tale ragione l’identificazione e la valutazione dei processi sanitari più efficaci in termini di aumento della prospettiva di vita e in termini di miglioramento delle condizioni del paziente, risultano essere fasi fondamentali per la migliore gestione economica delle risorse sanitarie disponibili. Per rispondere a tali esigenze l’Hta è rivolta a raccogliere e revisionare evidenze che provengono da studi scientifici. Inoltre l’Hta prende in considerazione anche il reale impatto delle tecnologie utilizzate in campo sanitario sulla vita quotidiana del paziente, dei caregivers e dei cittadini. Per questo scopo, raccoglie anche dati di evidenza di tipo empirico, poiché nessuno più di chi vive la malattia quotidianamente può essere di aiuto a tale scopo.
La Regione Siciliana ha approvato già dal 2010 il “Piano di sviluppo dell’Health Technology Assessment nel Servizio Sanitario Regionale, 2010-2012”, ed ha successivamente istituito il nucleo tecnico regionale per il Hta, nel giugno del 2012. Con queste premesse è iniziata in maniera rapida ed innovativa la diffusione degli strumenti del Hta in tutte le aziende ospedaliere della regione. In ogni azienda è stato costituito un apposito team Hta, normato con un preciso regolamento.
Al fine di condividere omogeneamente gli strumenti del Hta sono tutt’ora in corso corsi di formazione appositamente disegnati per i componenti dei team Hta aziendali. Inoltre tra le attività del nucleo tecnico regionale si registra all’attivo la produzione di un report sperimentale su una grande apparecchiatura per la chirurgia robotica.
Tale report, prodotto in collaborazione con Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari), costituisce il punto di partenza regionale per un nuovo e moderno approccio alle tecnologie.
Sono disponibili inoltre sul sito internet dell’Assessorato alla Salute della regione Sicilia le Linee Guida regionali per la diffusione delle metodologie Hta nei Processi decisionali regionali ed aziendali.
L’attività di Hta presso la regione Veneto, invece, risulta consolidata da anni e come tale rappresenta lo strumento atto a controllare e monitorare le risorse sanitarie.
Per garantire ciò l’attività di Hta viene centralizzata e gestita inizialmente direttamente a livello Regionale con la creazione del Centro di Riferimento Regionale per la Valutazione delle Tecnologie Sanitarie e successivamente con la creazione del Programma per la Ricerca, l’Innovazione e l’Health Technology Assessment (PriHta). La diffusione ormai capillare di questa metodologia, che rappresenta il cardine del pensiero valutativo sanitario, ha fatto sì che il HTA si diffondesse all’interno di tutti i processi di acquisizione e di valutazione, siano essi regionali (per esempio Commissione Tecnica Regionale per i Dispositivi Medici) o aziendali, diventando un giusto paradigma nel corretto utilizzo delle Risorse. Se è vero che la “salute non ha prezzo”, è vero anche che la Sanità ha un costo.
La gestione delle risorse disponibili quindi deve essere attentamente effettuata con l’ausilio di strumenti per i “decisori”, siano essi Direttori Generali delle aziende ospedaliere, siano essi “decisori” di livello regionale o nazionale. L’Hta è lo strumento maggiormente idoneo per garantire la maggiore qualità sostenibile nella erogazione delle cure ai cittadini.
La sola valutazione economica nell’approccio alle “tecnologie”, infatti, può sfociare o in pericolosi decadimenti del livello di qualità delle prestazioni erogate, o in inutili sprechi di risorse economiche della collettività.
di Tommaso Mannone* e di Ilaria Toffanello**
*Componente del Nucleo Tecnico HTA della Regione Sicilia
Risk Manager – Resp. Area Qualità e Gestione Rischio Clinico
A.O. Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello di Palermo
**Farmacista-Unità di Valutazione delle Tecnologie Sanitarie- Programma PRIHTA
A.O. Padova – Regione Veneto

di Dott. Tommaso Mannone

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