tendine-rotuleo

La patologia da sovraccarico funzionale del tendine rotuleo: diagnosi ecografica e sovrastima del danno bilologico.

Il ginocchio del saltatore è una tipica tendinopatia da sovraccarico funzionale che interessa nel 65% dei casi l’inserzione del tendine rotuleo al polo inferiore della rotula, nel 25% l’inserzione del tendine del quadricipite al polo superiore della rotula e nel 10% l’inserzione del tendine rotuleo distalmente alla tuberosità tibiale.
Questa patologia interessa soprattutto gli atleti che sottopongono il loro apparato estensore a intensi stress (volley, basket, recentemente calcio). La patologia si manifesta con un dolore ben localizzato all’inserzione prossimale del tendine rotuleo e procede attraverso tre stadi clinici. L’esame obbiettivo, una accurata anamnesi e l’ausilio di esami strumentali quali l’ecografia e la RMN risolvono in genere ogni eventuale dubbio diagnostico (meniscopatia, borsite, condropatia rotulea).
I fattori che predispongono l’atleta all’insorgenza della patologia possono essere distinti in estrinseci (sport praticato, metodologia di allenamento) ed intrinseci (alterazioni delle proprietà meccaniche del tendine ed alterazioni biomeccaniche della catena cinetica dell’arto inferiore).
Le indagini strumentali sopracitate mostrano le classiche alterazioni di segnale a carico del tendine rotuleo, alla sua inserzione alla rotula, con ispessimento del tendine stesso che si traduce a livello ultrastrutturale in degenerazione mucide, iperplasia dei tenociti e perdita della normale architettura longitudinale delle fibre collagene.
Alcuni autori hanno evidenziato aree ipoecogene del tendine rotuleo in atleti asintomatici in percentuale del 22% rispetto al 4% del gruppo di controllo di soggetti sedentari. Tale degenerazione tendinea può considerarsi un fattore predisponente al patologia. Sembra che il sovraccarico funzionale ripetuto sia la principale causa patogenetica del ginocchio del saltatore.
Alcuni autori affermano che la struttura del tendine subisce un continuo rimodellamento causato dal sovraccarico, sia a livello cellulare che a livello extracellulare. Attraverso questo progressivo rimodellamento il tessuto tendineo si adatta a carichi crescenti cui viene sottoposto durante l’esercizio. Se tale adattamento è sufficiente a mantenere l’integrità strutturale, il tendine risulta “pronto” a ricevere il progressivo aumento del carico. Se viceversa l’adattamento ed il tempo di recupero sono insufficienti a mantenere l’integrità, il tendine rimane in una situazione temporanea di debolezza che, in caso di improvvise sollecitazioni, predispone lo stesso tessuto tendineo alla lesione.
Il dottore Vetro riceve al Centro Diagnostica per immagini di Carini il mercoledi pomeriggio su appuntamento.

Dr. Angelo Vetro
Medico Fisiatra

di Redazione

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