Cute anziano

L’invecchiamento dell’anziano si può combattere con successo


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Di recente, il Coordinamento delle associazioni anziani (Co.As.An.) ha voluto unire le sue forze per mettere in risalto la questione relativa a nuovi stili di vita per l’invecchiamento attivo degli  anziani.
In questo modo, si potranno aiutare le persone a restare attive, proteggendone la salute e il benessere. Siamo convinti che mantenere il benessere fisico, sociale e mentale sano permette alla persona anziana una partecipazione attiva nella società. A nostro parere gli interventi prioritari su cui bisogna intervenire sono una corretta alimentazione e la promozione dell’attività fisica adattata all’anziano. Altro argomento importante che abbiamo cercato di evidenziare è stato quello di evitare e, quindi, prevenire l’isolamento e l’esclusione sociale, poiché l’analfabetismo informatico dell’anziano può determinare isolamento ed auto-emarginazione. In ultimo, non dobbiamo dimenticare che l’invecchiamento si sta diffondendo molto rapidamente, per cui diviene urgente l’esigenza di estendere la geriatria nel sistema sanitario. Il medico gerontologo non l’abbiamo, i servizi geriatrici territoriali non ci sono, l’anziano è a carico del medico di  famiglia, il quale fa del suo meglio, ma non si può nascondere che ci sono delle lacune nelle conoscenze geriatriche.
Quindi, ribadiamo nel dire che, o si fa entrare il geriatra nel sistema sanitario, oppure si formano le persone in materia di geriatria.
Su questi argomenti reclamiamo l’attenzione dei medici, dei politici e di tutta la società civile. Non occuparsi oggi dell’invecchiamento in buona salute, significa rendere più onerose le politiche future. Nella giornata seminariale abbiamo acceso un faro sull’affidamento etero familiare dell’anziano, argomento sconosciuto e che merita la diffusione della cultura dell’affido.
Sarebbe utile impostare una normativa per la realizzazione degli affidi. Normative a tal proposito sono state attuate nel Veneto nel 2015 e nell’Emilia Romagna nel 1994, mentre nelle Marche è stata presentata una proposta di legge.
Forlì ha attuato la legge regionale al cui interno c’è una clausola fondamentale: “In ogni tipo di affido l’anziano non è tenuto a nessun tipo d’impegno a carattere economico, o ereditario”.
L’entità del contributo erogato è graduata sulla necessità di cura dell’anziano. Il contributo erogato dal Comune ammonta a euro 500,00 per l’affido in convivenza, mentre anche la città di Lucca ha previsto risorse per il progetto pilota del nonno in affido. La diffusione dell’affido in Sicilia, e quindi, di una normativa comporterebbe una serie di agevolazioni.
Queste ultime costituiscono un risparmio per gli enti (l’assegno di affido sarebbe minore di una retta di ricovero in istituto) e per la famiglia che non paga la retta in un istituto di ricovero.
Infatti, tutta la spesa viene solo esclusivamente usata per l’assistenza dell’anziano e costituirebbero occasioni di lavoro per i giovani e per le loro famiglie, favorendo i guadagni per gli studenti universitari i quali possono studiare con minori costi.
Concludo dicendo che occorre creare modelli di vita nuovi adatti alla nostra epoca, decodificando l’immagine dell’anziano come colui che trascorre il proprio tempo libero in ozio presso la propria abitazione.

Gaetano Cuttitta
Rappresentante legale dell’A.D.A. e del Co.As.An.

di Redazione

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