prescrizioni-mediche

Prescrizioni mediche, una persona su due non rispetta le indicazioni


Notice: Undefined index: tie_hide_meta in D:\inetpub\webs\nellattesait\wp-content\themes\sahifa\framework\parts\meta-post.php on line 3

Le prescrizioni dei propri medici di base e degli specialisti, spesso, non sarebbero rispettate dai pazienti, generando nuove difficoltà.

Recenti studi rivelano che attualmente solo il una persona su due rispetta correttamente le indicazioni del medico curante in termini di farmaci, orari, terapie e stili di vita da seguire.

Inoltre il problema si accentua ulteriormente nelle persone anziane, per cui la bassa aderenza alla terapia che può arrivare fino al 70% dei soggetti.

Certamente, le conseguenze non possono che essere negative e la scarsa aderenza terapeutica da parte dei pazienti è considerata un problema prioritario in sanità poiché diventa non solo causa di costi ed inefficienze al Sistema Sanitario Nazionale, ma determina in primo luogo un peggioramento dello stato di salute del paziente e, non secondariamente, un allungamento dei tempi di recupero.

Al fine di studiare questo problema, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha ricercato ed analizzato le cause di questo grave problema, individuando alcune criticità, quali la complessità del trattamento, la frequenza nell’assunzione del farmaco, la scarsa conoscenza della propria patologia, il costo elevato degli stessi farmaci, la scarsa informazione sulle terapie prescritte, gli effetti indesiderati della terapia e il cattivo rapporto medico-paziente.

Pertanto, le condizioni necessarie affinché ogni persona segua alla lettera il proprio piano terapeutico sono varie e interconnesse. In primis, le persone dovrebbero essere informate in modo chiaro e completo, attraverso un linguaggio semplice, ponendo particolare attenzione sugli effetti negativi che una bassa aderenza alle indicazioni comporta nel breve e medio termine.

Una buona consuetudine del medico curante potrebbe essere inoltre quella di coinvolgere il paziente nelle decisioni terapeutiche.

In questo modo, si promuoverebbero con esso l’instaurazione di un rapporto che si basi sulla fiducia e il rispetto, privo di biasimo.

Grazie a questa nuova relazione il paziente viene incoraggiato a porre qualsiasi domanda relativa al proprio trattamento, favorendo inoltre così la sua educazione e alfabetizzazione sanitaria.

Generalmente, i pazienti, infatti, sono chiamati a gestire, durante visite di pochi minuti, una grande quantità di informazioni, spesso confusionarie e complesse.

Tuttavia, queste potranno essere meglio comprese grazie al contributo del dottore e anche grazie alla disponibilità di svariate risorse informative ed educative attive oggi grazie al web ed accessibili a tutti.

Fonte ThatMorning

di Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *