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La Programmazione dell’allenamento posturale, attenzione a come si pratica

Domenica 14 e 15 Febbraio si è svolta a Roma una giornata d’insegnamento (teaching days) organizzato da EdiAccademy. Ciò che ha destato il maggiore interesse è stato il workshop “Programmazione dell’allenamento posturale” Del Dr. Luca Russo Chinesiologo e Docente al Master di Posturologia Clinica presso La Sapienza Università di Roma. Durante il dibattimento, si è concordato, a lungo e pubblicamente, il nuovo ed ormai consolidato approccio dell’applicazione delle metodiche posturali rieducative. La domanda che ci siamo posti è stata se la postura è un processo neurofisiologico sottoposto alle leggi dell’allenamento. La risposta è decisamente positiva, poiché è un processo “allenabile” che va gestito seguendo i rigorosi “parametri” delle scienze motorie. Le modalità di somministrazione delle Tecniche Applicate, che spaziano dal Pilates, al Mezieres, alla Rpg e al Souchard, altro non sono che Processi “Educativi “ e “Rieducativi “ nei casi “Cronicizzati” che dovrebbero essere applicati maggiormente in chiave preventiva. Essendo esse essenzialmente delle tecniche a base Psiconeuromotoria ed avendo questo comune denominatore, presuppongono un processo di apprendimento perfettibile e dunque allenabile. La giusta applicazione delle tecniche specifiche e l’applicazione dei parametri di somministrazione dell’esercizio educativo sono alla base di un buon lavoro. Invece, frequenza, durata, intensità e densità dell’esercizio somministrato e sua pianificazione ne pregiudicano la buona riuscita se non applicati nel modo corretto. Si parte da una diagnosi clinica di “deficit da Sindrome Posturale”, sempre in ambito Specialistico meglio se clinico, per arrivare all’applicazione di protocolli individuali che vanno gestiti, nel rapporto 1 terapeuta \1 paziente, da professionisti del settore. In pratica, deve essere un chinesiologo nell’ambito del trattamento delle sindromi “cronicizzate” e “Stabili “.
La corretta diagnosi da deficit posturale presuppone Anamnesi del paziente, Test obiettivi in visita, indagini strumentali tra le quali citiamo per sintesi le più significative ossia la stabilometria, la baropodometria e l’analisi del passo o Gait analisys. Naturalmente, a richiesta degli specialisti, possono essere integrate consulenze neurologiche, psicologiche o fisiatriche per meglio risalire all’origine del problema. Quanto sopra va inquadrato in un percorso lungo con delle verifiche intermedie, poiché, come già detto, la rieducazione posturale può essere considerata un processo di allenamento, che presuppone tempi di “adattamento” ben cadenzati. Prima dell’inizio di qualsiasi programma posturale, è buona norma escludere patologie su base reumatologica o di pertinenza neurochirurgica. Un serio posturologo saprà indirizzare i pazienti presso gli Specialisti competenti onde evitare inutili perdite di tempo. Nessun programma ginnico di gruppo può sostituire consulenza e il trattamento posturale individuale che è l’unica strada percorribile per l’applicazione di un serio programma allenante e risolutivo.
Tutte le tecniche rieducative posturali andrebbero eseguite con un allenatore personale (personal trainer) individuale, e ciò, dal Pilates al Mezieres, è un presupposto imprescindibile. Questo va a garanzia di serietà e rigore scientifico.
Massimiliano Squillace
Chinesiologo

di Massimo Squillace - Chinesiologo

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