diabete mellito 2

Un diario per registrare le memorie glicemiche del paziente

Negli ultimi anni si è sviluppato un notevole interesse verso attività fisica e lo sport, in generale, come mezzo di prevenzione. Pertanto, oggi, a differenza del passato, l’attività fisica non è soltanto consentita ma anche consigliata dalla maggioranza dei medici italiani. Specialmente se è aerobica, può diventare parte integrante del trattamento per la persona con diabete. Tuttavia, occorre fare un passo indietro prima di continuare, per capire l’importanza dell’autocontrollo ed i suoi strumenti che sono il” diario delle glicemie”. La prima osservazione storica sull’argomento risale a metà dell’800 ed è presente nel libro “le memorie di un diabetico”. L’autore, un medico con diabete, riferiva che dopo un pasto abbondante accompagnato da vino, era solito percorrere di corsa i boulevard di Parigi e ne provava grande giovamento fisico. Si percepisce già nell’800 la voglia di trascrivere come in un “diario delle glicemie “le belle sensazioni che questa condizione ci può regalare attraverso una semplice ed economica attività fisica come una corsa o una camminata”. Quello che si deve sapere, è che l’attività fisica va condotta in sicurezza attraverso sperimentazioni quotidiane, di pari passo con le misurazioni delle glicemie e auto gestione dell’insulina con la collaborazione del diabetologo ed un buon apporto di carboidrati. Il tutto trascritto su un diario delle glicemie o meglio ancora un” diario delle memorie glicemiche”, un po’ come si faceva nell’800. I consigli sono di iniziare con un’attività piacevole, ad esempio una camminata di una decina di minuti, riuscendo a mantenere una semplice conversazione, respirando in profondità e cercando di coinvolgere anche la parte alta del corpo con oscillazione delle braccia e del bacino come nella marcia. Questa è un’attività aerobica ritmica a bassa intensità che è la più indicata per favorire il benessere generale soprattutto se eseguita all’aria aperta nei parchi immersi nel verde, senza mai dimenticare l’auto controllo della glicemia. Quest’ultimo permette di stabilire, se ce ne fosse bisogno, l’aumento dello spuntino oppure la sua riduzione prima dell’attività fisica.
Non bisogna dimenticare di misurare la glicemia anche dopo molte ore dopo attività, perché il glucosio nel sangue può abbassarsi nelle ore successive.

Damiano Iulio
Istruttore diabetico Ani di Nordic Walking

di Redazione

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