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Infanzia, la nostra Regione non usa i fondi UE. “Così la Sicilia restituisce all’UE 200 mln”

Sono a rischio in Sicilia i servizi per l’infanzia finanziati dai fondi Ue. E un’ipoteca è accesa anche su quelli destinati agli anziani non autosufficienti. A lanciare l’allarme è la Cisl Sicilia per voce di Mimmo Milazzo, segretario generale e di Rosanna Laplaca, segretaria regionale. Ad andare in fumo, informa il sindacato rivelando quanto riportato dal report ad oggi, sull’avanzamento del programma Ue, “potrebbero essere oltre 200 milioni di fondi Pac destinati ai servizi di cura per bimbi da zero a tre anni”. Sul punto la Cisl ha spedito una dettagliata lettera aperta all’assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali, Gianluca Miccichè. Il sindacato denuncia che nell’Isola i distretti sociosanitari hanno impegnato “solo l’11% delle somme”. E parimenti, sottolinea riguardo al programma di cura per gli anziani non autosufficienti, “le risorse impegnate non superano il 44%”. “Non sarebbe tollerabile – scrive la Cisl che a gennaio dedicherà un forum al tema – che, a fronte della cronica mancanza di adeguati servizi per l’infanzia, venissero perse le ingenti risorse messe a nostra disposizione”. Milazzo e Laplaca indicano un percorso: “L’attuazione dei programmi Pac da parte dei distretti sociosanitari – spiegano – richiede interventi sinergici fra assessorato, program manager e Anci”. Insomma, “vanno collegati in rete i Comuni capofila dei distretti”.
Solo così si potrà “intercettare la domanda dell’utenza e organizzare servizi efficienti e adeguati ai bisogni sociali”. Utilizzando le risorse e mettendo fine alla logica distorta fin qui prevalsa.
Perché per la Cisl la stragrande maggioranza dei piani di zona è “organizzata in funzione dei servizi esistenti e non centrata sul soddisfacimento reale del bisogno delle persone”.
Da qui lo stallo e il rischio di non spendere e dover restituire all’Ue le somme, “con ripercussioni sui livelli occupazionali e gravi conseguenze sociali”.
“Si agisca con senso di responsabilità”, esorta dunque il sindacato dichiarando la propria disponibilità a confrontarsi e collaborare affinché la Sicilia esca dall’impasse.

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