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Lavoratori con diabete, il conseguimento delle tutele è arduo

Parlare di tutele, oggi, sembra sempre più poco ortodosso nell’era della precarietà stagnante. La necessità di un attimo di chiarezza, di capire e di comprendere che non è un tabù, ma che esistono tutele vere per una certa categoria di lavoratori con diabete. L’ex legge 68/99 rappresenta un grande vantaggio per i lavoratori con diabete senza grosse complicanze, perché un’azienda ha tutto l’interesse ad assumere una persona che sia “meno invalida possibile” in modo da ottenere il massimo della produttività! Perché, dunque, non farsi riconoscere invalidità? Non possono certo escluderci, anche se invalidi! La legge 115/1987 stabilisce, infatti, il divieto di qualsiasi discriminazione nei nostri riguardi nell’accesso ai posti di lavoro sia privati che nel pubblico. Il lavoratore con diabete con invalidità superiore al 33%, secondo accertamento Inail, gli viene garantito un occhio di riguardo anche nel caso di licenziamento. Questo provvedimento decade immediatamente anche con giustificato motivo oggettivo, sempre che il lavoratore sia occupato in maniera definitiva, diabeticamente parlando. Oggi, il lavoro non è cambiato, si lavora come una volta forse si fa in maniera diversa quasi in modo più spensierato forse perché non riusciamo a vedere un domani. Tuttavia, “meglio essere ottimisti ed avere torto, che pessimisti ed avere ragione” diceva un famoso scienziato. Quindi, spero sempre che le associazioni varie e chi, di dovere, si sveglino per far sì che ci restituisca la libertà di scegliere. Oggi, senza alternativa, non si è liberi, noi che non ci arrendiamo all’essere prigionieri di un industria farmaceutica, ma continuiamo a sperare ad una cura definitiva, il profumo della libertà lo sentiamo continuamente. Ognuno di noi, ne ha personalizzato il gusto, il mio sa di legna bruciata che esce dai camini delle case di montagna nelle fredde giornate d’inverno, dove il sole splende ed il cielo è azzurro come il cerchio che ci rappresenta tutti insieme per un unica lotta, quella al diabete.

Damiano Iulio

di Redazione

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