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Il viaggio e il diabete, si può fare!

Il sogno di moltissime persone è di poter viaggiare in lungo e in largo per il mondo, alla scoperta di nuove culture, paesaggi e sapori. Questa scelta, tuttavia, non può essere affrontata con leggerezza da chi soffre di diabete. I bagagli devono essere preparati con attenzione e si devono prevedere i presidi necessari per l’intera durata del viaggio e per le eventuali emergenze. Ovviamente si ha il bisogno di organizzarsi anche in base alla meta e al tipo di viaggio che si è scelto di affrontare. Una vacanza in un resort avrà sicuramente un’organizzazione diversa rispetto a un viaggio con zaino in spalla e tenda sotto le stelle. Che cosa è necessario in qualsiasi tipo di viaggio? Sicuramente il primo accorgimento è di richiedere al proprio diabetologo un certificato che attesti la patologia, i medicinali che occorrono e la necessità di non potersi separare da questi presidi. È necessario che il certificato sia scritto anche in lingua inglese e che risalga a non più di sei mesi prima del viaggio. Il secondo accorgimento riguarda la preparazione dei bagagli “per il diabete”. Un suggerimento utile è di preparare una lista completa di tutti i presidi che occorrono e di aumentare sempre la scorta con un numero più elevato di ciò che realmente occorre. Questo eviterà di ritrovarsi impreparati di fronte agli imprevisti e consentirà di godersi il viaggio con maggiore tranquillità. Utilissimo è anche un piccolo elenco di cibi tipici del luogo e i carboidrati da essi contenuti. Non dimenticare mai di portare con sé una buona scorta d’insulina e il glucagone, cercando di mantenerli ad una giusta temperatura e, quindi, di non metterli mai nel bagaglio che andrà nella stiva dell’aereo. Il terzo è, forse, quello più difficile: partire senza paure. Spesso chi ha il diabete teme di poter stare male durante i voli in aereo o le traversate in nave, di ritrovarsi in mezzo a persone sconosciute che non conoscendo la patologia potrebbero non soccorrerlo nel modo giusto e di affrontare un viaggio solitario. Queste paure vengono dal profondo e, di fatto, sono messe in atto dagli individui per relazionarsi all’ambiente ed esplorarlo contenendo i rischi.
Per quanto possa sembrare un controsenso, il modo migliore per combattere questa preoccupazione è di affrontarla. Perciò, se si sogna di visitare un luogo, allora bisognerebbe mettere tutti i timori da una parte e buttarsi in questa nuova esperienza.
Ovviamente può capitare di stare male, di avere ancora paura o di sentirsi impotenti di fronte a un luogo sconosciuto e ad una lingua diversa.
Tuttavia, con piccoli accorgimenti ci si può sentire più sicuri come munirsi di un tesserino che attesti la patologia e che spieghi cosa fare in caso di ipoglicemia. Inoltre, è bene avere un’agendina con i numeri utili del luogo, compresi quelli delle associazioni diabetiche, avere sempre con sé tutto il necessario per affrontare l’ipoglicemia e set di ricambio per il microinfusore e/o penne per correggere immediatamente l’iperglicemia. Il bagaglio più importante è la consapevolezza di poter affrontare un viaggio, forse con maggiori accorgimenti e organizzazione, ma sicuramente non dovrà e potrà essere il diabete a frenare questa voglia di scoperta.

Francesca Loddo
Pedagoga

di Redazione

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