Hiv-Aids, il Ministero della Salute diffonde le nuove linee-guida


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I farmaci oggi a disposizione non possono ancora guarire da Hiv e Aids, bensì i percorsi di cura possono assicurare una vita migliore e più lunga ai pazienti.

Sia chiaro che la malattia resta pericolosa per tutti, perciò i protocolli di trattamento sono periodicamente riveduti per evitare che il virus possa trasmettersi anche inconsapevolmente.
Chi scopre di essere positivo a questa patologia deve essere preso in carico da strutture competenti ed essere sottoposti alle cure adeguate. Se ciò non dovesse avvenire, le conseguenze sono facilmente immaginabili e non sono certo positive.

È per questo motivo che, ciclicamente, le linee guida per il trattamento di Hiv e Aids sono aggiornate e di questo non facile compito se ne fa carico la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit).
Quest’Ente lo fa, poi, in collaborazione con alcune sezioni del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute. Queste linee guida non sono nate per essere perfette, contrariamente a quanto si crede, ma mirano a ottenere il miglior utilizzo possibile della terapia antiretrovirale.

Le nuove linee propongono tutti gli aggiornamenti disponibili in merito a nuove ricerche scientifiche. In più, fornisce particolari su come gestire l’assistenza dei pazienti, iniziando la terapia antiretrovirale di combinazione (cART).
Inoltre, dà indicazioni sulla sua ottimizzazione, sull’invecchiamento delle persone con HIV, sulla co-infezione con tubercolosi, sulla terapia neo-natale e sulla profilassi pre-esposizione Pr.E.P.).

Alla stesura di questo documento multidisciplinare, hanno partecipato, oltre agli specialisti, anche le associazioni dei pazienti e delle comunità vittime dell’infezione.
Del resto, la terapia di combinazione, la cosiddetta cART, non solo garantisce che il virus non sia trasmesso, ma permette di prevenire le complicanze.
Ciò evita di arrivare alla forma conclamata della patologia detta AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita).
I percorsi terapeutici, basati sui farmaci, devono essere non solo condotti nel rispetto dei principi che ne garantiscano un’efficacia duratura, ma soprattutto personalizzati secondo le caratteristiche cliniche, sociali e comportamentali del paziente.

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