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Andrologia, la chiave del successo è la multidisciplinarietà


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Si è svolto a Viagrande (CT) il XVIII Congresso della Sezione Regionale Siciliana di Andrologia con il seguente titolo: “La Multidisciplinarietà in Andrologia: dalla Convergenza di Sapere sull’Uomo al Benessere della Coppia”. La missione primaria dell’Andrologia è di favorire lo studio, la ricerca e lo scambio culturale tra la classe medica, le professioni sanitarie, i cultori della materia ed i professionisti interessati a tale finalità. Le novità non sono mancate e il delicato tema dell’infertilità maschile è stato affrontato adeguatamente. Il corso ha permesso agli specialisti di confrontarsi sugli aspetti clinici e prognostici peculiari dell’evoluzione andrologica e delle dinamiche di coppia. Ciò ha permesso di suggerire modelli di gestione clinica appropriati alla complessità dei quadri che emergono.
La Multidisciplinarietà è l’elemento distintivo che l’Andrologo vuole esaltare con il fine di arricchire gli operatori sanitari che intendano favorire un più elevato livello di salute generale, riproduttiva e sessuale dell’uomo e della coppia, in tutte le sue età. La collaborazione multidisciplinare, infatti, rappresenta la strada più facile da percorrere per rispondere alle esigenze dei pazienti, sia da un punto di vista sociale che prettamente andrologico, per esaltarne interesse e soluzioni. Il Corso ha, dunque, rappresentato un momento d’incontro e di confronto sugli aspetti clinici e prognostici peculiari dell’evoluzione andrologica e delle dinamiche di coppia, suggerendo modelli di gestione clinica appropriati alla complessità dei quadri che si evidenziano. La prima sessione ha focalizzato l’attenzione sulle principali problematiche sessuali disfunzionali maschili (disfunzione erettile ed eiaculazione precoce). Queste sono state affrontate dalle basi etiopatogenetiche e neuroendocrine, integrandole con un approccio mirato di tipo psico-sessuologico. Esistono, infatti, differenti armi terapeutiche da potere utilizzare per la soluzione delle diverse patologie disfunzionali. Tuttavia, quanto emerge è la necessità di una taylored therapy, una terapia cucita come un abito sartoriale sul paziente e sulla coppia, come modalità di efficienza per la soluzione del problema. In un’epoca dove è facile trovare soluzioni nel web, nell’amico pluri-informato, nei canali di acquisto paralleli (farmaci contraffatti pericolosi per la salute) o nel facile suggerimento in farmacia (dove peraltro vige il divieto di dispensare farmaci senza ricetta medica), il ruolo dello specialista andrologo si esalta nel “ritaglio” della terapia più adatta. La seconda sessione, interamente svolta dal gruppo degli endocrinologi, patrimonio culturale e propositivo della nostra Sezione Regionale, ha analizzato sotto diverse sfaccettature il tema dell’infertilità maschile. Quest’ultimo stato annoverato come causa d’infertilità di coppia per quasi il 50%, ratificando ancora una volta la necessità del ruolo dell’Andrologo nella diagnosi e terapia delle coppie infertili, ancor prima che queste vadano incontro a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Lo specialista, infatti, può identificare e curare quelle che da alcuni anni vanno sotto il nome di MAGI (Male Accessory Gland Infections), infezioni delle ghiandole accessorie genitali. Queste determinano alterazioni della qualità del seme con elevata frequenza, ostacolando gravidanze spontanee e spesso rendendo numericamente più bassi ed economicamente dispendiosi i tentativi di fecondazione assistita. L’esame seminologico, validamente eseguito da seminologi con competenza specifica, evitando esami computerizzati non validabili WHO 2010, rappresenta, insieme alla visita andrologica, l’approccio iniziale al maschio infertile. Ciò permette, poi, di instaurare, se il caso, terapie ormonali specifiche alla stessa maniera di quanto un ginecologo esegue per stimolare una migliore produzione di ovociti.
L’ultima sessione, infine, ha trattato le problematiche disfunzionali legate a situazioni organiche o iatrogene ed in particolare l’Induratio Penis Plastica (Malattia di La Peyronie) e la complicanza della disfunzione erettile, purtroppo spesso necessaria, nella asportazione del tumore prostatico. Da diversi anni nell’Azienda Ospedaliera Villa Sofia-Cervello a Palermo si utilizza con successo la tecnica robot-assistita per la prostatectomia radicale. La magnificazione dell’immagine tridimensionale permette all’operatore di identificare e cercare di risparmiare le benderelle neuro-vascolari deputate al mantenimento della risposta erettile. Questo è realizzabile solo a patto di salvaguardare la completa eradicazione del tumore prostatico. Durante il Congresso, si è fatto il punto sulle modalità di ripristino della funzione erettile, utilizzando farmaci erettogeni dispensati gratuitamente, con apposita Nota se esiste la primaria indicazione, già in 16 regioni in Italia. Tra queste non figura attualmente la Sicilia, per cui si auspica, a breve, un incontro che possa sanare tale situazione. L’altra soluzione, l’impianto di protesi peniena idraulica tricomponente, pur rappresentando un’eccellente soluzione per la ripresa della funzione erettile e validamente eseguita nei Centri di Riferimento presenti in Sicilia, viene di rado presa in considerazione.
Ciò avviene alla luce dei costi di tale protesi che non sono adeguatamente remunerati dai DRG attuali, tema anche questo in revisione. Una sessione di Live Surgery e l’assegnazione di un premio al miglior lavoro presentato hanno chiuso questo interessantissimo XVIII Congresso della Sezione Regionale Siciliana di Andrologia.

Dott. Emilio Italiano
Coordinatore Scientifico
della Sezione Regionale
Siciliana di Andrologia

di Dott. Emilio Italiano

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