patologie renali

Nuovi LEA: riconosciute le patologie renali croniche


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I nuovi Lea garantiscono novità anche nel campo dell’andrologia, seppur non manchino delle ombre. Sono state riconosciute come malattie croniche anche le patologie renali croniche.
Da circa quindici anni, i LEA non erano stati più rinnovati ed alcune delle vecchie indicazioni risultavano quindi obsolete ed inadeguate. Tra i provvedimenti presi, è entrato in vigore un nuovo Piano Vaccini che permette l’utilizzo dei vaccini contro il Papilloma Virus anche per gli adolescenti che l’epidemia impone di coinvolgere. Presso il Ministero della Salute, inoltre, è nato un Comitato Permanente che dovrebbe verificare il corretto andamento dell’erogazione dei LEA.
Restano in dubbio alcune metodologie sulla fecondazione assistita.
Finalmente, dopo tante attese, sono stati approvati e pubblicati i nuovi LEA, cioè i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza. Questi indicano in modo preciso e dettagliato tutte le prestazioni sanitarie che le Regioni devono fornire ai propri assistiti. Da circa quindici anni, i LEA non erano stati più rinnovati ed alcune delle vecchie indicazioni risultavano quindi obsolete ed inadeguate ad assicurare a tutti i cittadini trattamenti e terapie divenuti ormai indispensabili e fondamentali per assicurare un’adeguata ed efficace assistenza su tutto il nostro territorio nazionale. Si era arrivati a vivere situazioni veramente paradossali, dove alcune amministrazioni locali non erano obbligate a garantire gli stessi livelli di assistenza che invece in altre parti d’Italia erano la norma. Un esempio eclatante era costituito dalle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) che erano permesse e considerate nei livelli di assistenza in alcune Regioni ma non in altre. Ora con i nuovi LEA si stabilisce che tutti i cittadini italiani hanno il diritto di accedere a tutte le strutture pubbliche o convenzionate in Italia che attuano tali prestazioni, comprese le tecniche eterologhe, cioè quelle che prevedono l’utilizzo della donazione di gameti. Entrano nei LEA anche alcune malattie croniche ed in particolare, in campo urologico, le patologie renali croniche ed il rene policistico da autosomia dominante. Ancora è previsto un nuovo Piano Vaccini che permette l’utilizzo dei vaccini contro il Papilloma Virus (i ben conosciuti condilomi) anche per gli adolescenti e i giovani maschi, una necessità assoluta, dato il livello ormai quasi epidemico del riscontro di tale patologia. Presso il Ministero della Salute è stato poi creato un Comitato Permanente che dovrebbe verificare il corretto funzionamento dell’erogazione dei LEA. Per questo, è stata istituita la cosiddetta “Griglia dei Livelli Essenziali di Assistenza” la quale, attraverso 31 indicatori, raggruppati in tre principali aree, dovrebbe monitorare se il sistema funziona.
Sarà istituita a breve, presso il Servizio quattro di Programmazione Ospedaliera dell’Assessorato della Salute la “Cabina di regia PMA”. Questa cabina monitorerà e renderà operativo quanto previsto dal D.A. 26110112 in tema di controllo del numero di cicli PMA a carico dell’SSR, cui si sono sottoposti o si sottoporranno le coppie afferenti ai Centri del network (la rete che raggruppa i centri pubblici o privati accreditati). Alla Cabina di Regia PMA, la cui composizione sarà definita con successivo provvedimento, tutti i Centri del network, in forma telematica, dovranno inviare, al momento della prenotazione di un ciclo PMA, i codici identificativi dei partner della coppia che chiede di essere sottoposta ad un “ciclo”. Inoltre, dovranno inviare, altresì, notifica del numero degli eventuali cicli eseguiti da quella coppia in ambito ospedaliero in Sicilia o fuori regione (prima dell’ entrata in vigore di questo decreto) e degli eventuali cicli eseguiti fuori regione dopo l’entrata in vigore del presente Decreto. Successivamente (entro 7 giorni dalla notifica della prenotazione da parte del Centro), la “Cabina di regia PMA”, effettuerà il controllo incrociato con le richieste pervenute agli altri centri siciliani del network e con i cicli eventualmente già effettuati dalla coppia.
Poi, provvederà a rinviare al Centro lo “status di accessibilità” della coppia in esame al ciclo PMA in cofinanziamento.
Da andrologo, si ha il timore che l’inserimento nei LEA dei percorsi PMA possa portare a forzare in maniera esagerata il ricorso a tali tecniche. Spesso, già oggi avviene che il maschio della coppia a rischio infertilità non venga mai sottoposto a visita andrologica alla ricerca di patologie curabili, ma venga soltanto studiato il suo seme con uno spermiogramma che il più delle volte è inattendibile. L’esame, secondo i criteri validati WHO 2010, deve essere condotto al microscopio da un biologo con capacità di compiere tale esame (seminologo, biologo della riproduzione).
Non possono essere utilizzati sistemi “informatizzati” o “computerizzati” ricchi di grafici colorati, ma poco attendibili, come si è visto in lavori pubblicati, in esami comparativi effettuati da personale qualificato. Tuttavia, la frase “tanto ci basta uno spermatozoo” per le ICSI è purtroppo molto ricorrente e ben venga la cabina di regia che valuti l’appropriatezza (verifica percorso andrologico per esempio). Almeno, fin tanto che non venga modificata la legge 40 che prevede al momento la figura dell’andrologo come “consulente” spesso inutilizzato.
A livello nazionale, le Società andrologiche stanno lavorando di concerto col Ministero della Salute affinché venga inserito come requisito minimo essenziale.

Dr Emilio Italiano
Andrologo-Urologo

di Dott. Emilio Italiano

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