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Manager sanità incapaci? Decadenza automatica

Chi amministra le istituzioni sanitarie, cozza direttamente con le difficoltà che gli operatori e i pazienti vivono, ma ignorano le conseguenze che la loro amministrazione può comportare. Quest’atteggiamento deriva la mancanza di responsabilità li rende spesso incoscienti, poiché non sono mai messi in campo strumenti efficaci di controllo, anche solo per prevenire eventuali danni. Purtuttavia, qualcosa sta cambiando e il ddl Madia prevede interessanti soluzioni per controllare la possibile cattiva gestione nelle Istituzioni sanitarie. Infatti, I direttori generali di aziende sanitarie che non raggiungano gli obiettivi prefissati, sia economico-finanziari sia con riferimento ai Livelli essenziali di assistenza, saranno soggetti a decadenza automatica. Altrettanto è previsto se non raggiungono gli obiettivi dell’incarico o del programma di valutazione degli esiti, o se incorrano in fatti di mala gestione. Nel caso di decadenza automatica dall’incarico, il nominativo del direttore generale interessato verrà cancellato dall’elenco nazionale. Non sarà pertanto più nominabile presso alcuna azienda sanitaria, eccetto che superi un nuovo concorso. Anche, se il direttore sanitario o amministrativo non raggiungerà gli obiettivi contrattuali prefissati o incorrerà in fatti di mala gestione, sarà cancellato dall’albo regionale. Per diventare direttore generale di un’azienda sanitaria, servirà superare un concorso nazionale, previsto dalle norme volute dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Secondo il Ministero della salute, la selezione avverrà per titoli di studio, scientifici e di carriera, dinanzi ad una commissione nazionale di esperti. I soggetti selezionati in possesso dei necessari titoli potranno, così, iscriversi ad un elenco tenuto presso lo stesso Ministero. Quest’elenco sarà aggiornato con cadenza biennale e previa nuova selezione e soltanto chi ha superato la selezione, essendo iscritto in tale elenco, potrà essere scelto direttore generale. La medesima procedura sarà seguita per direttori sanitari e amministrativi, i quali potranno ricevere la nomina solo se supereranno una selezione per titoli di studio, scientifici e di carriera su base regionale e previa iscrizione in un apposito albo. Se il direttore sanitario o amministrativo non raggiungerà gli obiettivi contrattuali prefissati o incorrerà in fatti di cattiva gestione, anche per lui scatterà la decadenza automatica dall’incarico e la cancellazione dall’albo regionale. Secondo la fondazione Gimbe, sono stati sprecati in sanità nel 2014 ben 25 miliardi di euro, equivalente ad un quarto di manovra finanziaria, pari al 23% del totale della spesa sanitaria di 111,4 mld. Le voci più onerose sono l’eccessivo numero di prestazioni inefficaci, inappropriate o troppo costose rispetto ai benefici reali (7,6 mld) e la corruzione, che nel Ssn vale 5-6 mld. Questi sprechi, non a caso, rappresentano una voragine da 25 miliardi di cui circa 7,69 mld sono assorbiti dall’eccessivo ricorso a interventi sanitari inefficaci, inappropriati o dai costi elevati rispetto ai benefici reali che potrebbero dare. A questi miliardi si aggiungono 5-6 miliardi di euro (20%) che sono consumati da frodi e abusi, per cui ne discendono comportamenti che minano la credibilità del Ssn. Poco più di 4 mld sono sprecati nell’acquisto di tecnologie sanitarie, farmaci e strumenti medici e di beni e servizi non sanitari, a costi eccessivi e non standardizzati da un capo all’altro della Penisola. Paradossalmente, esiste anche un sottoutilizzo di prestazioni che, se utilizzate correttamente, scongiurerebbe l’aggravamento delle condizioni dei pazienti, ricoveri e altri interventi evitabili, per cui altri 3,08 miliardi (12%) vanno in fumo. Infine, l’inadeguato coordinamento dell’assistenza, fra ospedale e territorio, cui occorre aggiungere anche la difficoltà di collaborazione tra reparti all’interno di uno stesso ospedale, provoca altre perdite per 2,56 miliardi di euro. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha dichiarato: ‘’Finalmente i soggetti cui è demandata la gestione delle nostre aziende sanitarie e dei nostri ospedali verranno selezionati sulla base di criteri effettivamente meritocratici, senza alcuna interferenza della politica. E’ un’altra promessa mantenuta per una sanità migliore. A questi manager dovranno essere affidati obiettivi alti. Se non li raggiungono vengono depennati, vanno a casa. Sulla scorta di esperienze passate e di quanto verificato dall’inizio del mio mandato – afferma il ministro Lorenzin in una nota – ho sempre sostenuto che la sanità funziona dove ci sono bravi manager. Sono loro a rendere efficienti o meno le aziende sanitarie. Non è un caso che registriamo costantemente l’apparente paradosso di una sanità che funziona peggio li dove costa di più’’.
E’ per questo, conclude Lorenzin, ‘’che ho voluto un albo nazionale, con regole di ingresso precise e trasparenti, dal quale potere valutare i migliori e dare alle Regioni la possibilità di scegliere tra chi ha un elevato profilo. A questi manager dovranno essere affidati obiettivi alti. Se non li raggiungono vengono depennati’’.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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