padre-figlio

Padri sempre più presenti, ma attenzione allo stress


Notice: Undefined index: tie_hide_meta in D:\inetpub\webs\nellattesait\wp-content\themes\sahifa\framework\parts\meta-post.php on line 3

I papà di oggi non sono più quelli trent’anni prima, tutti impegnati nel lavoro per assicurare un reddito alla famiglia e meno attenti alle esigenze dei figli.

In questo caso, spesso, i padri abusavano di questo ruolo secondario, delegando quasi totalmente l’educazione alle mogli e trascurando per questo il loro apporto che è sempre fondamentale nello sviluppo del figlio o figlia.

Del resto, gli impegni oltre la cura dei figli, non sono pochi, tra scadenze, lavori di per sé stressanti e non di rado frustranti, controlli medici e manutenzione della casa.

Vista la situazione moderna, dove i matrimoni vanno a rotoli spesso, è necessario che i papà non trascurino troppo se stessi, altrimenti ogni sforzo sarà vanificato.

Oggi, i padri sono attenti in prima persona all’educazione dei propri pargoli, ma non possono rinunciare al lavoro, sempre più duro e incerto.

Questa situazione li costringe a impegnarsi su più fronti, rischiando di stressarli, facendo nascere angosce che si riflettono nei figli, e rendendoli insicuri e aggressivi.

Secondo i risultati di una ricerca della Michigan State University, pubblicata su Infant and Child Development, un papà stressato può nuocere sullo sviluppo dei propri figli.

In questo studio, infatti, i ricercatori hanno analizzato il comportamento dei padri in 730 famiglie, attraverso questionari proposti a entrambi i genitori per valutare eventuali problemi mentali, il livello di stress, il rapporto relazionale con i figli.

È emerso che quando il papà è stressato le conseguenze si fanno sentire anche sullo sviluppo cognitivo e del linguaggio dei propri figli, soprattutto se molto piccoli.

La figura del papà italiano “è molto cambiata negli ultimi decenni, si tratta soprattutto di una modificazione dovuta allo sforzo che richiede ricoprire tale ruolo”, afferma infatti Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e Presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico Eurodap, in occasione della Festa del Papà che si celebra il 19 marzo.

“Si potrebbe dire che un tempo i padri figuravano come più duri e responsabilizzanti – sottolinea l’esperta – meno comunicativi, meno attenti e partecipativi con lo scopo di preparare i figli alla dura vita che si prospettava loro; i papà d’oggi invece risultano più protettivi e sacrifichevoli nei confronti dei propri pargoli, impiegano molto tempo ed energie per garantire alla propria famiglia la propria presenza e il benessere; ma il tutto può arrivare a stremarli.

La colpa è dello stress. Un’elevata esposizione allo stress può portare ad uno stato di costrizione e d’angoscia cronico, che di conseguenza si ripercuote negativamente sul successivo comportamento dei figli.

Tale situazione incide pesantemente non solo sul proprio benessere personale, ma anche su quello altrui”. L’associazione, quindi, propone ai papà alcuni consigli per evitare queste problematiche.

Per prima cosa, occorre concedersi un po’ di tempo per se stessi, senza strafare al lavoro, perché si rischia di sentirsi sotto pressione per gli impegni familiari.

Poi, occorre gestire il tempo in modo funzionale, facendo un elenco delle priorità distribuite in modo equilibrato.

È necessario, poi, ritagliarsi un po’ di tempo anche per la vita di coppia, senza sentirsi in colpa qualora si lasci i figli con nonni o altre ad figure di riferimento.

In questo modo, la conservazione dell’armonia tra partner giova anche al benessere del nucleo familiare. Inoltre, le proprie amicizie non vanno trascurate e vanno conservate per quanto sia possibile, poiché è uno dei modi migliori per svagarsi senza esagerare.

Infine, qualora il padre si sentisse stanco o nervoso, è preferibile che parli senza timori di parlare del suo malessere con persone di fiducia.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *