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Ludopatia, “Cosa saresti disposto a perdere per vincere? “

Il gioco d’azzardo è divenuto un componente molto pericoloso nella nostra società, poiché l’illusione di conseguire una facile ricchezza, salvaguardando in modo immaginario la propria condizione economica, funge essa stessa da potente droga. Proprio la ludopatia è stata al centro di un incontro tra sindaci, popolazioni locali, istituzioni ecclesiastiche e associative, recentemente tenutasi a Caccamo, in occasione di un film denuncia “Vivere alla Grande”, scritto, prodotto e diretto dal regista Fabio Leli. La domanda che il regista ha rivolto al pubblico è: “cosa saresti disposto a perdere per vincere?”. La domanda non è assurda, se si pensa che il gioco d’azzardo divenuto patologico vale 94 miliardi di euro, il 4% del Pil dell’Italia ed equivalente al 10% della spesa familiare degli italiani. In questo caso, dove lo Stato favorisce il rilascio delle licenze, quest’ultimo incassa “solo” 8 miliardi per poi spenderne 11 nelle cure dei pazienti. Strano Paese il nostro, dove, come dottor Jakie e Mr. Hide, si tutela, in linea di principio, la Salute pubblica, ma, di fatto, si alimenta nelle fasce più deboli della popolazione l’insorgenza di dipendenze che divengono patologiche. Infatti, la dipendenza da gioco, contrariamente da altre forme di dipendenza tradizionale come l’alcool, non si alimenta con un oggetto esterno a noi, ma dall’interno, alimentata dalle nostre illusioni e da condizioni psicologiche fragili che trovano in questa forma il loro sfogo. Non a caso, il Gratta e Vinci piuttosto che la Slot Machine da semplice abitudine possono facilmente trasformarsi in una dipendenza, ovvero una ricerca esagerata del piacere, del benessere attraverso un comportamento che sfocia in una vera e propria malattia. Così, la spesa pro capite annua è di 1300 euro solo per ricercare una “facile” vittoria, che non arriva mai. Non si può restare indifferenti a tutto questo, visti i pesanti risvolti sociali che tale fenomeno comporta. Quanti sono gli amici, i parenti, stretti o lontani che siano, che sono entrati in questo vortice? Purtroppo, ad oggi, milioni d’italiani, rovinando ampie fasce della popolazione, che per inseguire queste illusioni si affidano, spesso, alla criminalità il cui giro d’affari è ampio, seppur semisommerso. Di fronte a questo, non si può restare indifferenti e combattere in tutte le sue forme tale perversione diviene un nostro dovere umano e civile.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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