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Prima infusione di staminali nervose ad un malato di sclerosi multipla


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Il primo paziente al mondo con sclerosi multipla che ha ricevuto un trapianto di staminali neurali, o nervose, con l’obiettivo di riparare i danni al sistema nervoso dovuti alla malattia starebbe bene.

Lo studio è stato illustrato al congresso dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) e della sua Fondazione (Fism).
Non si tratta di una prima in assoluto, poiché alcuni studi hanno testato le infiltrazioni di staminali in persone con sclerosi multipla, ma questo è però il primo al mondo.

Quest’ultimo è avvenuto di recente, ma i risultati preliminari dimostrerebbero che concentrarsi sull’uso di questo particolare tipo di staminali, quelle neurali, ovvero cellule che vanno ad agire sul sistema nervoso centrale sarebbero potenzialmente più efficaci nel ridurre i danni.
Non sono mancati precedenti nei lavori condotti, ma gli ultimi hanno dimostrato l’efficacia di questa terapia nei topi.
In quelli trattati, si è osservata, infatti, una parziale ricostruzione della guaina mielinica, la riduzione dello stato infiammatorio e una diminuzione dei sintomi.
Questo processo è avvenuto perché le staminali assolvono una duplice funzione.
Da un lato secernono sostanze capaci di proteggere direttamente i tessuti danneggiati.

Dall’altro sono in grado, in parte, di differenziarsi in cellule che producono nuova mielina che sostituisce quella danneggiata. Dopo il test su animali, quindi, è ora la volta sull’uomo, in particolare sulle persone con malattia in stadio avanzato e in forma progressiva come accaduto in questi giorni.

Attraverso una puntura lombare, staminali neurali di origine fetali sono state immesse nel liquido cerebrospinale del paziente, così da raggiungere cervello e midollo, dove svolgeranno la loro azione. Frutto di dieci anni di ricerca, la terapia è anche merito del sostegno di Fism e Aism.

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