Celiachia
Celiachia

Una patologia in forte crescita che ha bisogno di valorizzare le capacità di risposta dell’individuo

La celiachia, è in forte crescita e le più accreditate ricerche hanno evidenziato una correlazione nei bambini dopo le vaccinazioni di routine: il dato è sostenuto – nell’ambito della Medicina naturale – dal fatto che la malattia è assente nei soggetti non vaccinati. Ogni anno vengono effettuate cinquemila nuove diagnosi, stranamente dopo le vaccinazioni di routine, con un incremento annuo del 9% per l’alterazione della flora batterica intestinale, degli enzimi e del pH digestivo e dei villi della mucosa intestinale.

Un tipo di celiachia, definita silente, è pressoché asintomatica. Ugualmente subdola è la forma definita atipica che ha sintomi diversi e prevalentemente non riferibili all’intestino, come, ad esempio, l’anemia o la dermatite erpetiforme.

Molti dubbi ha suscitato uno studio storico pubblicato nel 2010. Lo studio era stato condotto da ricercatori di uno dei più importanti istituti del mondo: la Mayo Clinic.  I ricercatori hanno studiato i campioni di sangue di diciassettemila persone di oltre cinquant’anni che avevano effettuato degli esami del sangue, per motivi completamente diversi, nel corso degli anni compresi tra il 1995 e il 2001. Sono stati trovati centoventinove campioni fortemente positivi al glutine, indicativi di una malattia celiaca in atto. Di tali persone sono state studiate tutte le possibili condizioni e si è visto che, alla fine di dieci anni di osservazione (continuando regolarmente a mangiare frumento, orzo e altri prodotti contenenti glutine), non si è avuto alcun tipo di aumento di mortalità per qualsiasi causa e nessun tipo di aumento specifico di forma tumorale. Nessuna differenza è stata notata neanche per malattie come la diarrea, il dimagrimento, il deperimento o i dolori addominali. Una lieve prevalenza di osteoporosi e di ipotiroidismo è stata rilevata, ma in compenso le persone erano decisamente più magre, con il colesterolo più basso e con la ferritina a valori bassi.

Come sempre, non esiste in medicina alcuna certezza sull’espressività genetica delle malattie. E’ certa, comunque, l’esistenza di una forma adulta di celiachia che per il trattamento ha solo bisogno di un po’ di varietà alimentare e non certo di diete di segregazione che continuano a confermare uno stato di malattia, anziché valorizzare la capacità di risposta di ogni individuo.
Diego Fabra

di Redazione

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