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Diabete e scuola, finalmente conciliano

Il diabete, oggi, si concilia spesso male con il mondo della scuola, le cui esigenze e i tempi non aiutano il giovane con questa malattia. La scuola ha i suoi orari e la sua didattica, mentre la glicemia della persona con diabete è soggetta a sbalzi per differenti ragioni e ciò non rende la persona attenta alla lezione stessa. Nei bambini questi aspetti sono accentuati, poiché spesso i giovanissimi alunni restano a scuola fino a dopo il consueto orario del pranzo e in non pochi casi pranzano nello stesso Istituto. Secondo i dati Istat, nel periodo 2005-2010, in Italia, il valore medio nazionale del tasso d’incidenza del diabete mellito di tipo 1 tra i bambini di 0-4 anni di età è pari a 13,4 per 100.000, e risulta più elevato tra i maschi (14,1) rispetto alle femmine (12,7). La distribuzione geografica del tasso d’incidenza risulta molto eterogenea, con le Regioni meridionali che presentano nel complesso valori lievemente più elevati rispetto a quelle del Nord. Per questi aspetti, si è svolto, di recente, nell’ambito delle manifestazioni organizzate in occasione della Giornata mondiale del Diabete del 14 novembre, un convegno che ha visto la partecipazione di pediatri diabetologi, dirigenti scolastici, insegnanti e rappresentanti delle associazioni. Questo convegno, organizzato da una delle associazioni facenti capo all’Agd nazionale (Associazione Giovani Diabetici) con sede a Palermo, ha portato all’attenzione del pubblico alcune novità in campo legislativo che potrebbero avere attuazione in tempi brevi. Per chi tra i bambini è sottoposto ad una terapia multi-iniettiva con quattro o più iniezioni, questa situazione provoca difficoltà. Infatti, gli insegnanti che per legge potrebbero intervenire, facendo l’insulina ai bambini dopo aver seguito una glicemia sull’alunno se quest’ultimo non lo sa fare, si astengono frequentemente, lasciando che sia l’intervento dei genitori a risolverla. La medesima difficoltà con la medesima soluzione si presenta nel caso lo studente presenti un’ipoglicemia che richiede la somministrazione dello zucchero e solo in casi estremi del glucagone, un farmaco iperglicemizzante idoneo per queste crisi. A volte, gli stessi dirigenti scolastici, pur con tutta la buona volontà, si trovano nell’incertezza, poiché da un lato sono responsabili per legge, ma dall’altro non hanno istruzioni precise per cui muoversi in sicurezza. In questo contesto, le famiglie sono costrette a prendersi permessi, in particolare le madri, o ferie che li mettono in difficoltà spesso con il mondo del loro lavoro. Per lo studente di ogni età che si ritrovi in queste situazioni, il contraccolpo psicologico non è indifferente, poiché, spesso, egli-stesso si trova psicologicamente impreparato a gestire una situazione simile. Se non può intervenire perché colto di sorpresa, deve affidarsi ad altri che suoi vicini che potrebbero trovarsi in difficoltà. In realtà, la legislazione vigente prevede corsi di formazione per gli insegnanti su quest’attività di assistenza invasiva e ogni scuola dovrebbe nominare un responsabile che, addestrato adeguatamente, possa intervenire. Tuttavia, questa realtà che prevedrebbe una collaborazione tra l’Assessorato della Sanità e quello dell’Istruzione della Formazione professionale che finora non si è avuta. Tuttavia, è imminente la firma di un protocollo d’intesa tra questi due Assessorati che permetterà alle scuole di ogni ordine e grado di poter affrontare queste crescenti situazioni con efficacia. Ciò si tradurrà in un vantaggio per gli alunni con diabete, secondo quanto è stato espresso in precedenza. Così, in caso di crisi ipoglicemica o iperglicemica, le famiglie non sarebbero più costrette a intervenire direttamente e gli insegnanti potranno agire più rapidamente di fronte al verificarsi di questi casi, semplificando la gestione dell’alunno con diabete. In questo senso, il ruolo delle associazioni assume una valenza nuova, poiché possono adoperarsi a vario titolo e in molti modi per supportare questa collaborazione e il lavoro delle Istituzioni. Se gli accordi troveranno una concreta attuazione come si auspica, anche la realtà scolastica sarà resa più sicura e affidabile per lo studente con diabete.
Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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