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Il Carciofo

Il Carciofo è una pianta erbacea poliennale (che dura più anni), appartenente alla famiglia delle Composite (o Asteracee). È un ortaggio molto presente in questo periodo dell’anno sulle nostre tavole e possiede diverse proprietà benefiche. Il fusto circolare con striature longitudinali è eretto e porta in posizione terminale le teste fiorali. Ha un’altezza che varia dai 50 ai 150 cm, ma può raggiungere anche i 2 metri. Le foglie sono grandi, di colore verde grigio e sono la parte della pianta utilizzata in fitoterapia. I fiori, ermafroditi inframmezzati da numerose setole bianche e traslucide, sono inseriti sul ricettacolo, formando un capolino. Fiori e setole nei primi stadi di sviluppo sono volgarmente indicati con il nome di “peluria”. Il Carciofo è una pianta, di origine mediterranea, molto nota fin dall’antichità per i pregi del capolino che è utilizzato in cucina come ortaggio. Oggi è coltivato in alcuni Paesi del Mediterraneo e, in particolare, in Italia, Francia e Spagna. È un alimento considerato da sempre tonico e digestivo, non a caso sono famosi i liquori che sono classificati come amari. I suoi principali componenti attivi sono i derivati dell’acido caffeico, i flavonoidi e i lattoni sesquiterpenici (molecole a sei atomi di cui uno è di ossigeno). Grazie a questi principi, al carciofo sono riconosciute attività coleretica e colagoga, per cui questo è in grado di stimolare la produzione e la secrezione di acidi biliari. Questi consentono la digestione degli acidi grassi e abbassano i livelli del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. Il carciofo possiede anche una dimostrata azione antiossidante ed epatoprotettrice, nel senso che protegge il fegato dai processi di ossidazione. In virtù delle sue proprietà coleretica, colagoga e antiossidante, che hanno un effetto positivo sulla funzionalità epatica, quest’ortaggio è utilizzato come protettore del fegato. È ricco di fibre grazie ai composti flavonici e sali minerali, in particolare potassio e magnesio. Favorisce, inoltre, un’azione diuretica, promuovendo così la funzione depuratrice renale, oltre a contenere anche molto ferro. Sembra che la sua azione riduca il dolore addominale, i crampi, il gonfiore, la flatulenza e la costipazione, che sono legati a difficoltà digestive. Probabilmente, ciò avviene grazie all’elevato contenuto di inulina e di fibre che favorirebbero il proliferare della flora batterica utile alla digestione.

Dott. Girolamo Calsabianca
Segratario Nazionale ANIO

di Dott. Girolamo Calsabianca

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