L’obesità nell’adolescenza facilita la fragilità ossea


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Secondo uno studio minore condotto dalla radiologa Miriam Bredella, gli adolescenti obesi rischierebbero di trovarsi ossa fragili, poiché il grasso viscerale si dimostrerebbe un fattore negativo per la stabilità della stessa struttura ossea.

Un’evidenza da comprovare ma che ha implicazioni profonde, perché costituirebbe un ulteriore prova per adottare misure antiobesità tra i giovani.

“Si è sempre ritenuto che l’obesità fosse protettiva per le ossa, ma il nostro studio ha evidenziato che un’accresciuta massa grassa viscerale ha effetti negativi sull’osso corticale”, ha affermato la radiologa che opera presso il Massachusetts General Hospital ed è docente di radiologia presso la Harvard Medical School di Boston.

Secondo i risultati riportati in un piccolo studio statunitense, soffrire di obesità, durante l’adolescenza, può portare a un danno duraturo alle ossa. Miriam Bredella, radiologa presso il Massachusetts General Hospital e docente di radiologia presso la Harvard Medical School di Boston ha affermato a tal proposito: “Si è sempre ritenuto che l’obesità fosse protettiva per le ossa, ma il nostro studio ha evidenziato che un’accresciuta massa grassa viscerale ha effetti negativi sull’osso corticale.

Gli anni dell’adolescenza sono fondamentali per la maturazione ossea e il picco di massa ossea che si raggiunge sui 25 anni, è un fattore chiave per il futuro rischio di fratture.

Quindi, un metabolismo osseo compromesso negli adolescenti con obesità potrebbe avere un effetto duraturo sulla salute delle ossa e sul rischio di fratture in questa popolazione di giovani”.
Durante lo studio, è stato osservato attentamente il rapporto tra l’obesità durante l’adolescenza e la struttura ossea tramite tomografia computerizzata quantitativa periferica (HR-pQCT) ad alta risoluzione.

Si tratta, peraltro, di un esame che misura la densità minerale e la microarchitettura ossea in braccia e gambe. Finora, sono stati reclutati 23 adolescenti obesi, con un’età media di 17 anni e con un indice di massa corporea (IMC) medio di 44 kg/m2.

Secondo la dott.ssa Bredella, i risultati raccolti fino a questo momento mostrano che la massa magra è un indicatore positivo di integrità ossea, mentre la massa grassa totale e viscerale risulta indicatrice di integrità ossea negativa.

Secondo la ricercatrice Bredella, “è importante aumentare la massa magra, attraverso l’esercizio fisico, e ridurre quella grassa, tramite dieta ed esercizio, per proteggere le nostre ossa.

Vi sono diversi meccanismi per cui il grasso viscerale esercita effetti negativi sulle ossa.
Il grasso viscerale secerne sostanze che promuovono l’infiammazione cronica, che a sua volta stimola la formazione di osteoclasti, le cellule che riassorbono o distruggono le ossa. Inoltre, la vitamina D, vitale per la salute ossea, rimane intrappolata nelle cellule di grasso”.

Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

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