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Immigrazione, una questione aperta

L’arrivo di migliaia di immigrati da gennaio sulle nostre coste sta mettendo a dura prova il nostro sistema d’accoglienza e supporto e l’Unione europea non riesce a dare né risposte adeguate né aiuti concreti al nostro Paese.
Secondo alcuni dati, da gennaio ad ora, sarebbero giunti sulle nostre coste oltre 50 mila immigrati su barche pericolanti, mentre altre migliaia si ammassano sulle coste libiche in attesa di imbarco. Un esempio recentissimo è avvenuto al porto di Palermo, dove è giunta la nave “Sfinge” con a bordo circa 300 migranti di cui 52 bambini non accompagnati. Per fronteggiare quest’arrivo, l’Azienda sanitaria di Palermo ha impiegato 8 medici dell’emergenza, un dermatologo, un ginecologo, 2 pediatri, 3 infermieri, un assistente sociale e 4 mediatori culturali. L’Assessore alle Attività Sociali, Agnese Ciulla, a questo proposito, ha già provveduto, individuando una struttura temporanea per ospitare i minori cosi come concordato nei giorni passati con la procura minorile, il tribunale dei minori, prefettura e questura. Si tratta di un assaggio dei costi enormi, sanitari, logistici, umani e materiali che questo fenomeno sta imponendo. il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha dichiarato: “Ormai, la macchina dell’accoglienza ai migranti è sperimentata ed è frutto di professionalità e d’amore. Resta ancora una volta la denuncia per l’insensibilità dell’Europa nei confronti di un dramma che si consuma nella acque siciliane. Non si può pensare infatti di affrontare un problema di carattere europeo affidandosi soltanto alla sensibilità delle amministrazioni locali siciliane. Ognuno di noi, oggi come sempre, ha fatto la sua parte: l’Asp con un grande lavoro dal punto di vista sanitario e la protezione civile del Comune dal punto di vista organizzativo e logistico. Tutte le famiglie – ha concluso il Sindaco – troveranno un alloggio, anche nelle strutture della Caritas e i bambini non accompagnati, che sono un dramma nel dramma, anche loro hanno trovato una sistemazione grazie al Comune di Palermo”. Da un punto di vista sanitario, in particolare, questa situazione pone grosse difficoltà, poiché non occorre considerare solo le condizioni di disidratazione e debilitazione fisica degli immigrati, ma anche il potenziale pericolo, non voluto chiaramente, di malattie che si annidano in queste masse. Le autorità sanitarie pongono particolare attenzione di patologie infettive come la tubercolosi, la poliomielite, la meningite meningococcica, l’epatite A e B, la febbre tifoide. Esistono, inoltre, difficoltà logistiche che rendono questa emergenza complessa, come la difficoltà da parte del medico di medicina generale e ospedaliero di rapportarsi con lo straniero a causa delle differenze linguistiche e culturali. Tuttavia, esistono anche altre difficoltà quali le difficoltà nel ricorso alle strutture sanitarie da parte degli immigrati regolari a causa delle norme burocratiche che presiedono all’utilizzo delle strutture pubbliche e i pericoli, particolarmente insidiosi, della difficoltà di controllo sanitario dei clandestini. Inoltre, non ci sono solo le malattie infettive a destare preoccupazione, ma anche quelle croniche, alla lunga, si possono rivelare anche più onerose per il nostro sistema sanitario e per le famiglie regolari d’immigrati colpite. In questi giorni, l’Asp di Palermo ha organizzato uno screening gratuito del diabete per la comunità ivoriana residente a Palermo. Il progetto ha l’obiettivo di favorire l’accesso dei cittadini stranieri affetti da diabete mellito ai servizi sanitari. Così, si è tenuto a Palazzo Cefalà di via Alloro il primo di una serie d’incontri finalizzati sia a fornire informazioni, sia a consentire di eseguire lo screening. In quest’iniziativa, sono stati impegnati 2 diabetologi, un internista, 2 infermieri e 3 mediatori culturali, oltre a volontari dell’Associazione “Danilo Dolci” e ad Antonio Romano, esperto di medicina delle migrazioni. Quello con la comunità ivoriana sarà il primo di una serie di incontri per sensibilizzare al problema da parte dell’Asp 6., La Responsabile dell’Unità Operativa Promozione della Salute degli Immigrati, Ornella Dino, ha dichiarato: “L’obiettivo è l’educazione all’autogestione della malattia ed a regimi dietetici culturalmente compatibili. Abbiamo già realizzato un centro di orientamento per i pazienti diabetici con accesso diretto aperto nelle giornate di giovedì presso l’Aiuto Materno di Palermo (Telefono 091.7035465, ndr). Nella struttura lavorano un diabetologo, un assistente sociale ed un mediatore transculturale”. Nonostante le difficoltà, qualcosa sembra muoversi in questo panorama e non solo a livello locale. È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n.22 del 30 maggio 2014 il protocollo d’intesa fra Assessorato Regionale della Salute, Comitato Regionale C.R.I. della Sicilia, Emergency e Medici Senza Frontiere finalizzato alla governance delle politiche d’immigrazione sanitarie nella Regione Sicilia. L’accordo, cui potranno seguire protocolli d’intervento specifici, tiene conto della necessità di definire e di promuovere standard europei dei servizi sanitari essenziali per i migranti presenti nella Regione Sicilia. Nonostante tutto, questi sforzi potrebbero rivelarsi insufficienti e inefficaci se la società civile e le autorità non comprenderanno che occorra una strategia che realizzi soluzioni efficaci a più livelli e coordinate tra loro, cosa che il giornale approfondirà successivamente.
Francesco Sanfilippo

di Francesco Sanfilippo

Un Commento

  1. ciao,
    che cosa si sta facendo in particolare per i bambini non accompagnati? vengono inseriti in strutture ad hoc? per i malati chi li segue negli ospedali? grazie

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