osteopatia

L’Osteopatia


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Negli ultimi mesi, sono apparse sulle testate giornalistiche di settore e non e sulle pagine web, notizie riguardanti il riconoscimento professionale della pratica osteopatica.

L’Osteopatia come pratica terapeutica è stata da sempre considerata come sanitaria fin dagli albori della propria nascita.

Nel corso dei decenni, ha subito una serie di trasformazioni e d’inquadramenti normativi e giuridici differenti secondo la Nazione, dove erano formulati.

In Europa invece la prima Nazione che ha visto un riconoscimento della figura dell’Osteopata è stata la Gran Bretagna, dove l’”Osteopath” è una figura autonoma ma non inserita nel novero delle professioni sanitarie.

In Italia, il tema dell’osteopatia ha da sempre lasciato indifferenti sia il Parlamento sia il mondo delle professioni mediche e sanitarie se non per alcune proposte normative che si sono susseguite negli ultimi vent’anni.

Nel 2013 c’è stato un tentativo da parte di alcune associazioni tra le quali spiccavano quelle che rappresentavano gli “Osteopati” di inserirsi nella Legge 4 del 14 gennaio 2013 che verteva sulle discipline non regolamentate e non costituite quindi in Ordini, Albi o Associazioni rappresentative riconosciute.

Tale tentativo, grazie all’intervento del Presidente della Repubblica, ha precluso l’accesso ad un’attività terapeutica a soggetti che non avevano ricevuto nessuna abilitazione statale all’esercizio di una professione sanitaria.

Infatti, la pratica dell’Osteopatia, non essendo opportunamente normata, è lasciata nelle mani di chiunque con autoreferenzialità e senza aver superato alcuna valutazione da parte di un organo competente (MIUR o Ministero della Salute), tutto ciò con un’evidente ricaduta sulla salute della comunità.

Il Ministero della Salute specifica a tal proposito: “La normativa prevede che le professioni di cui sopra possono costituire associazioni a carattere professionale di natura privatistica, possono riunirsi in forme aggregate e collaborano all’elaborazione della normativa tecnica relativa alle singole attività professionali.

Il Ministero dello sviluppo economico svolge compiti di vigilanza sulla corretta attuazione delle disposizioni prescritte dalla legge n. 4/2013.

Da ultimo, per quanto concerne l’intervento «per evitare i possibili abusi della professione medica» si assicura che questo Dicastero è quanto mai vigile rispetto a tale problematica e si propone sempre, per quanto possibile, come parte attiva nel contrasto agli illeciti dei soggetti non autorizzati all’esercizio delle professioni sanitarie, attivando il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute per lo svolgimento dei controlli ad esso deputati.

In caso di accertato esercizio abusivo, viene immediatamente investita della questione l’Autorità Giudiziaria”.

Girolamo Calsabianca

di Dott. Girolamo Calsabianca

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