Cute anziano

I cambiamenti della cute nell’anziano


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I cambiamenti della pelle legate all’età sono visibili nelle persone anziane: segni comuni includono l’accentuarsi delle rughe, la lassità cutanea, l’incanutimento o il colore grigio dei capelli, ecc. La pelle, infatti, assolve diverse funzioni, poiché contiene nervi recettori per il dolore e la pressione esterna, controlla il bilancio idrico e degli elettroliti, controlla la temperatura corporea, protegge dall’ambiente esterno ed interno. Dal punto di vista anatomico, la cute è divisa in tre strati (epidermide, derma, ipoderma) ed ognuno di essi svolge azioni importanti, tra cui la regolazione del normale equilibrio fisiologico e la difesa ambientale per citarne alcune. Poiché invecchiando, vi è un aumentato rischio di lesione alla pelle che diventa più sottile, fragile e perde la funzione protettiva attribuita agli strati sopra citati. Problemi comuni dell’anziano sono costituiti dal diabete, dall’arteriosclerosi, dalle malattie cardiache ed epatiche, dall’obesità, dalle allergie a vari farmaci. I raggi del sole costituiscono un altro importante fattore responsabile della perdita di elasticità (elastosi), modificazione dei melanociti (lentigo senile), presenza di angiomi ecc… Con l’allungamento della vita oggi stimato con una media di sopravvivenza di 80 anni per gli uomini e 85 per le donne, assistiamo all’invecchiamento dei vari organi ed apparati. In maniera più evidente si ha quello della cute sottoposta al crono e alla foto-invecchiamento già citato in precedenti articoli pubblicati. Perciò, il medico di famiglia o lo specialista dermatologo sono coinvolti nella diagnosi e nella terapia di lesioni cutanee. La maggior parte della patologia cutanea dell’anziano è caratterizzata dai processi involutivi di questa ultima e dalle alterazioni dell’organismo in generale. Queste ultime sono influenzate da fattori costituzionali, ereditari, genetici, ambientali o legati all’attività lavorativa protratta nel tempo. Visitando l’anziano e soffermandoci all’ispezione della cute, si può notare la presenza di ragadi labiali angolari spesso in rapporto a protesi dentarie o sostenute da Candida albicans in relazione a patologia diabetica, cachessia, impiego prolungato di farmaci. L’associazione con lingua “verniciata” è indicativa di una carenza vitaminica o di ferro. Un’altra comune lesione è l’eczema spesso localizzato agli arti inferiori e facile da verificarsi per lavaggi troppo frequenti con saponi acidi o per esposizione al freddo (soggetti che vivono in montagna). Negli anziani alla diminuzione delle dermatiti allergiche da contatto (in questi casi i risultati dei test cutanei possono essere negativi o fuorvianti), fa riscontro un aumento della predisposizione a dermatiti di natura irritativa per ridotta tolleranza alle sostanze irritanti. Per quel che riguarda le lesioni maligne della cute, occorre ricordare il ruolo patogenetico delle radiazioni solari e della degenerazione neoplastica di lesioni cutanee croniche come la cheratosi attinica, cicatrici da ustioni e ulcere croniche. Facendo una rapida disamina di patologie internistiche o sistemiche, si possono citare il diabete di lunga durata, l’aterosclerosi, le nefropatie e neuropatie croniche, la sarcoidosi, le malattie sistemiche croniche le quali possono causare un ampio quadro di alterazioni. Ad esempio nel lungo decorso di malattie neoplastiche, specialmente dell’anziano, si riscontra un aumento di metastasi o di sindromi paraneoplastiche cutanee o di dermatosi iatrogene. Un altro non trascurabile aspetto è costituito dalle alterazioni ungueali che nel soggetto anziano, accanto alla naturale involuzione delle unghie che diventano fragili e di aspetto opaco, si riscontrano particolari alterazioni (onicogrifosi). Spesso, queste ultime sono in rapporto ad insufficienza circolatoria (da vasculopatie occlusive), traumi cronici e alterazioni metaboliche varie. Anche la diminuzione della sensibilità causata dal progressivo invecchiamento delle strutture nervose periferiche costituisce un fattore di predisposizione nei confronti di ustioni o traumi e di ridotta capacità di eseguire manovre precise con le mani. Oggi, la disponibilità di mezzi tecnici per i medici di famiglia o per gli specialisti rende più facile l’esecuzione di una biopsia di lesione sospetta a fini diagnostici con il risultato di una migliore prognosi nel caso sempre più frequente, di tumore maligno della cute. Poiché la maggior parte delle modificazioni cutanee sono legate alla esposizione ai raggi solari (foto-invecchiamento), la prevenzione espleta un ruolo importantissimo nel rallentamento di esse. Essa consiste nell’uso quotidiano di uno schermo solare (SPF superiore a 30 anche durante l’inverno), per cui è preferibile indossare abiti protettivi e cappello se è necessario (escursione in montagna).
Inoltre, una buona e sana alimentazione unitamente ad un apporto idrico quotidiano è utile per evitare la disidratazione della pelle. Si ricorda che la malnutrizione è responsabile di lesioni cutanee e altre modificazioni anche in assenza di sintomi.

Dr Ennio Sacco
Medico-Chirurgo

di Dott. Ennio Sacco - Medico-Chirurgo

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